Dunque in questi giorni si sta discutendo molto su come fare a dare una spinta vigorosa all’ economia italiana, che comunque in parte dovrebbe essere legata a quella internazionale, visto che siamo un Paese sostanzialmente con un’economia manifatturiera povero di materie prime, dopo il nostro lookdown dei passati mesi.
A quanto pare secondo il dott. DRAGHI bisognerebbe usare i soldi che ci sta fornendo l’ Europa per far in modo che il nostro sistema produttivo si rinnovi agendo sul rinnovamento tecnologico rafforzando l’ unico vantaggio che il blocco gi ha dato il lavoro a distanza, mentre a quanto pare Conte non ha ancora esplicitato con chiarezza il suo punto di vista sulla ripartenza, mentre il Ministro dell’economia Gualtieri molto meno noto ai più, sta cercando di tranquillizzare l’opinione pubblica dando cifre non tanto disastrose per quest’ anno sul probabile nostro abbassamento del PiL( il prodotto interno lordo) che non dovrebbe essere del 12 percento ma poco più dell’ otto.
A questo punto sembra che tutte tre i personaggi hanno ragione ed in effetti in parte è cosi; ma c’ è un problema da risolvere, se per il sistema industriale il finanziamento presente e soprattutto futuro per il rinnovamento tecnologico è fondamentale in questo momento di crisi economica, lo stesso sistema ha bisogno di smaltire molta giacenza di prodotti non venduti, perchè come si suol dire il cavallo non beve, cioè la gente non ha soldi a sufficienza da spendere e quindi acquista il minimo indispensabile per pensare a sopravvivere. Quindi adesso bisognerebbe trovare il modo di mettere nella tasca delle persone più moneta possibile, e quali possono essere coloro che sicuramente spenderanno senza accumulare denaro?
Sono i ceti più deboli della società, e dunque bisognerebbe finanziare costoro con interventi straordinari statali e anche strutturali e questo lo si potrebbe fare agendo sul cuneo fiscale per lavoratori, e aumentando le pensioni minime e medie; visto che molti pensionati mantengono di fatto nipoti e figli disoccupato o sotto occupati.
Mario Marzano
Last modified: Del 7 Settembre 2020 alle ore 18:03
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