È giusto difendere il proprio pezzo di terra a scapito del bene comune?Ne parliamo con Pietro Ninivaggi

Attualità & Cronaca

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Di Daniela Piesco

Vice Direttore www.progetto-radici.it

I presidenti della IV e della V Commissione consiliare, Francesco Paolicelli e Francesco Paolo Campo, hanno convocato una seduta congiunta per giovedì 21 gennaio alle ore 11.30, sul tema: “Deposito scorie radioattive in tre Comuni pugliesi (Altamura, Gravina, Laterza)”.
Campo e Paolicelli insieme ai presidenti dei Gruppi consiliari Caracciolo, Lopane e Stellato, hanno richiesto l’audizione dell’assessore all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio, per fare il punto sulle azioni messe in campo dalla Regione Puglia al fine di supportare i comuni coinvolti dalla possibile localizzazione dei siti per i depositi.

Nella carta elaborata dalla Sogin (Società gestione impianti nucleari) e pubblicata in queste ore, il territorio murgiano compare tra le 67 aree individuate a livello nazionale come adatte ad ospitare il deposito.

Il deposito nazionale e il Parco tecnologico saranno costruiti in un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al Parco.L’investimento complessivo è di circa 900 milioni di euro e si stima che genererà oltre 4.000 posti di lavoro l’anno per 4 anni di cantiere, diretti (2.000 fra interni ed esterni), indiretti (1.200) e indotti (1.000).

Netto è stato il ‘no’ dei sindaci di Altamura e Gravina :” la vocazione di queste nostre aree è agricola e turistica, e non permetteremo che ci trasformino in un cimitero di scorie nucleari. Mai!”.

Ne parliamo con Pietro Ninivaggi presidente delL’Agri Lucana Energy S.c.a.r.l. , un’azienda giovane, costituita nell’anno 2009, con lo scopo di operare e contribuire allo sviluppo del settore delle energie rinnovabili, con particolare riferimento al fotovoltaico, sul territorio lucano e del mezzogiorno d’Italia.

L’intervista.

1)Dove andranno i rifiuti nucleari d’Italia è oggi una domanda,oggi, da 1milione di dollari.Sicuramente in un posto dove con ogni probabilità non sono desiderati, eppure il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, che dovrà essere costruito darà una risposta definitiva a un problema che si trascina da decenni. Per l’esattezza dal 1987, anno in cui il referendum sancì il no degli italiani al nucleare e conseguentemente la chiusura delle centrali allora attive: Caorso (Piacenza), Trino Vercellese e Latina, oltre a quella sul fiume Garigliano, nel casertano, già dismessa nel 1982.

Egregio imprenditore pugliese,ci dica cosa ne pensa?

Probabilmente (violando la Decisione UE 2011/70 che prevede la definitiva sistemazione delle scorie nucleari nei paesi che le hanno prodotte) andranno in paese europei che rispetto all’Italia hanno dimostrato di essere decisionisti e più furbi, atteso che sanno bene il costo cui L’Italia dovrà sottoporsi .Difatti è da oltre 20 anni che L’Italia cerca, inutilmente di realizzare un deposito di Scorie Nucleari sul proprio territorio, come da ultimo prescritto dalla Direttiva Euratom 2011/70 che prevede la definitiva sistemazione dei rifiuti nucleari negli stati membri in cui essi sono prodotti.
A mio parere è oltremodo riduttivo immaginarsi che impedendo la costruzione del deposito Nazionale , di Scorie Nucleari , nel territorio del Comune di Altamura-Gravina-Laterza- il resto dell’Italia sia al riparo da eventuali Rischi radioattivi, stessa considerazione vale anche per tutti, gli altri potenziali siti individuati, ove tutte le comunità locali si sono allineate sul sul “ No grazie , mai sul nostro territorio”.

2) Infatti le autorità europee hanno chiesto a più riprese all’Italia di allinearsi a quanto deciso da altri Paesi e individuare un luogo dove costruire il deposito, in cui far confluire i rifiuti radioattivi a bassa e media intensità: sia quelli ancora presenti nei depositi temporanei delle centrali nucleari disattivate, sia quelli derivanti da fonti non energetiche, cioè dalle attività industriali, di ricerca e dalla medicina nucleare. Ma non crede che la spesa prevista per la costruzione del deposito,stimata in circa 900 milioni di euro e finanziata grazie alla componente tariffaria A2RIM (ex componente A2) della bolletta elettrica, vada a coprire i costi dello smantellamento degli impianti nucleari?

Costruire nuove Centrali non è auspicabile, costruire un unico deposito Nazionale è cretamente conveniente sia sotto l’aspetto dei costi, ma soppratutto conveniente per la sicurezza.Credo infatti che avere tanti depositi sparsi per L’italia ,come è nella situazione attuale, comporta rischi maggiori rispetto ad un unico e nuovo deposito di nuova generazione .Gli amministratori, i Capi Popolo, le tante associazioni di “no grazie mai nel mio giardino”, si illudono di mettersi a riparo dai rischi, impedendo la costruzione del Deposito Unico.

3) Una volta ottenuto l’assenso dei territori coinvolti ci vorranno quattro anni per costruire il deposito. E se nessuna delle aree individuate – la maggior parte delle quali ha già espresso forte contrarietà – desse la disponibilità?

Da imprenditore, sicuramente non prescindo dal Principio di Comunità ,ma allo stesso tempo non posso allinearmi alla imperante demagogia, di sentirsi in Comunità quando si tratta di ottenere e, fare l’opposto quando si tratta da dare per la Comunità secondo il cd principio del ” Mai nel mio giardino”
Pertanto mi dissocio dalle imperanti demagogie sull’argomento e invito tutti a guardare oltre il proprio giardino. In tal modo potranno accorgersi, se lo vorranno, che l’intero Territorio Italiano è circondato da Centrali Nucleari, che potenzialmente sono un rischio, come è stato dimostrato dalla scoppio della Centrale di Chernobyl .
L’Italia ,come ha detto bene lei in premessa, con il Referendum del 1987 ha deciso di uscire dalla Produzione di Energia Elettrica da Nucleare, tuttavia, grazie alla cultura “del no grazie ,mai nel mio giardino” , neanche la produzione di energia da fonti rinnovabili, previste dalla Direttiva CEE 2001/77, dal – D.Lvo 387/03 e dal D.Lvo 28/11, che avrebbero sostituto le Centrali Nucleari che si andavano a dismettere, risultano gradite , e quindi ostacolate con normative di Livello Regionale palesemente impeditive alla realizzazione di Impianti da Fonte Energetica Rinnovabile- FER .

4) Crede che si ripeterà il cosiddetto “disastro di Scanzano”,( quando,nel 2003 il governo fece una clamorosa retromarcia dopo aver annunciato in pompa magna di aver individuato il sito per il deposito nazionale. )

Guardi mi auguro proprio di nò .Dopo 18anni di tentativi spero sia la volta buona .In sintesi : il deposito Sà dà Farè

5) Tuttavia, le comunità interessate hanno già espresso con forza la loro contrarietà. Secondo il suo autorevole giudizio lo sono per paura del nucleare ? Piuttosto in tempo di Covid tutto fà paura, e la stampa , secondo lei ha ampiamente collaborato negli anni a creare questo clima?

La Stampa e sopratutto i cd Social, si appropriano subito delle notizie che fanno audience .A tal proposito Geobbles amava ripetere ” Più una cosa è cretina più trova Credito “

6) Perché invece non si pone l’accento sul decreto del 2010 che prevede un contributo di natura economica per l’area che ospiterà il deposito, da stabilire tramite una convenzione con Sogin?La costruzione della struttura,inoltre , secondo le stime, porterà alla creazione di quattromila posti di lavoro, più 700 posti a regime per la sua gestione..

Purtroppo non vedo in giro amministratori lungimiranti che possano soffermarsi sugli aspetti che lei ha evidenziato.
Lo stesso dicasi per i singoli elettori, che scelgono gli amministratori che meglio li rappresentano, salvo poi piangere miseria, in modo da giustificare il reddito di cittadinanza ecc ecc
S’è solo si pensasse che , per coprire il nostro fabbisogno dei consumi finali interni, L’Italia continua ad importare oltre il 24% dei nostri consumi finali di Energia Elettrica , che viene prodotta in Francia da Centrali a Nucleare , posizionate vicine ai confini Italiani.
Si Aggiunga che L’Italia, non essendosi dotata di un proprio Deposito Nazionale di Scorie Nucleari è stata costretta, ad inviare in Francia e Gran Bretagna dei rifiuti radioattivi , per essere “ Riprocessati” e restituiti all’Italia nell’anno 2025 . Il tutto con evidente aggravio di costi a carico dell’Erario.

7)Basteranno questi argomenti a convincere i Comuni interessati? Ma d’altra parte la soluzione alla questione dei rifiuti nucleari, la missione per la quale nel 2001 è stata istituita la Sogin, non può più essere rinviata ..
Ci dica la sua posizione ,una volta per tutte Ninivaggi?

Il deposito e indispensabile che venga realizzato, per la sicurezza di tutti gli Italiani. quindi se l’area idonea è il mio giardino lo metto a disposizione.
I sigg Sindaci e Capi Popolo, del Comune di Altamura-Gravina- Laterza- banali alfieri del del “no grazie mai nel mio giardino” , dovrebbero dismettere i panni dell’ipocrisia e con senso di responsabilità, ammettere che la scienza abbia acclarato assieme a tutte le competente intellettuali tecnologiche Italiane che è possibile realizzare in tutta sicurezza un Deposito Nazionale di Scorie Nucleari con annesso Parco Tecnologico.
Ogni amministratore pubblico di buon senso, dovrebbe “Agevolare e non impedire” opportunità di sviluppo per il territorio amministrato.
Si aggiunga che tale decisione di disponibilità ad ospitare il Deposito Nazionale di Scorie Nucleari con annesso Parco Tecnologico, , oltre che dimostrare il “ Principio di Sentirsi in Comunità” della popolazione locale, consentirebbe allo Stato Italiano di sottrarsi dalla Procedura di Infrazione Comunitaria cui e stato sottoposto per inadempimento alla Direttiva Euratom 2011/70

Daniela Piesco Vice Direttore

Www.progetto-radici.it

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