“E’ una vergogna”, rabbia social contro Ryanair

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“E’ una vergogna. Ultima volta che viaggerò con Ryanair!”, “Siete semplicemente ridicoli, ho deciso di cambiare compagnia ed ho già fatto disdetta dei voli prenotati. Addio”, “Vergognatevi questa è l’occasione di non volare più con Ryanair”. Esplode la rabbia sui social contro la compagnia aerea irlandese in seguito all’annuncio della sua nuova policy sul trasporto dei bagagli a bordo dei velivoli. Una politica per cui Ryanair, a quanto apprende l’Adnkronos, è stata richiamata anche dall’Ente nazionale per l’aviazione civile che l’ha invitata “ad applicare in modo corretto le condizioni di trasporto”.

Dal primo novembre per le prenotazioni effettuate dal primo settembre 2018 – ha spiegato la low cost – non sarà più possibile imbarcare in stiva gratuitamente le valigie che pesano fino a dieci chili ma bisognerà pagare 8 euro. Una decisione che, a giudicare dai commenti condivisi sulla pagina Facebook Ryanair, non è piaciuta a tanti clienti generando malumori e indignazione.

“Ho comprato dei biglietti per Marsiglia ad Agosto per volare a Novembre. Ora scopro che dovrò pagare la differenza”, lamenta un utente, “È una cosa inaccettabile, vengono cambiate unilateralmente le condizioni contrattuali”, osserva un altro, “viaggio da anni con Ryanair, non mi sono mai lamentato perché se vuoi viaggiare low cost devi adattarti, ma questa è una truffa, senza mezzi termini”. A suscitare le critiche più feroci sarebbe soprattutto l’effetto retroattivo della nuova policy Ryanair, valida anche per coloro che hanno acquistato il biglietto prima del primo settembre.

La stessa compagnia infatti, sul proprio sito, spiega che “la nuova policy bagagli sarà applicata a tutti i viaggi dal 1° novembre incluso. I clienti che non hanno acquistato l’Imbarco Prioritario che hanno prenotato un volo prima del 1° settembre (per viaggi dopo il 1° novembre) possono aggiungere l’Imbarco Prioritario al costo di €8 o un bagaglio registrato da 10 kg al costo di €10 oppure – sottolinea la low cost – possono cancellare la loro prenotazione ottenendo un rimborso completo”. Le diverse opzioni offerte da Ryanair, tuttavia, non sono bastate a placare le polemiche dei passeggeri.

C’è chi minaccia di cancellare il proprio viaggio – “Vorrei disdire una prenotazione per il 1 Novembre, rientro il 7 Novembre, a causa della nuova ridicola policy sui bagagli, applicata retroattivamente” – e chi invia una ‘lettera’ alla compagnia per esprimere le proprie perplessità: “Carissimo Ryanair, non capisco perché il nuovo regolamento riguardo al bagaglio a mano debba valere anche per coloro che hanno acquistato voli prima del 1º novembre, anche se il volo è a dicembre 2018. Voli acquistati molto prima della notizia. Scorretti!!!! Ora sarò costretto a pagare, per forza, per portare il bagaglio. Ma secondo voi, uno deve viaggiare col marsupio?”

E ancora, “Questa regola retroattiva è illegale. Nel momento in cui si prenota un biglietto si stipula un contratto. E non si può modificare”, “Ormai il biglietto lo abbiamo preso, non vi vergognate a chiederci il supplemento? Già che ci siamo, il pilota lo mettete voi o dobbiamo ingaggiarlo noi? Avvisatemi per tempo, grazie”, “Complimenti per la scelta di far pagare il bagaglio anche a chi ha prenotato il volo mesi prima delle nuove regole! Il fatto che permettiate di viaggiare a poco prezzo non significa che possiate fare tutto quello che volete, soprattutto essere scorretti con i vostri clienti”, si legge tra i tanti commenti al vetriolo apparsi sul web.

Intanto il Codacons ha presentato un esposto ad Antitrust ed Enac “affinché adottino un provvedimento d’urgenza su Ryanair”. “Non è possibile infatti – spiega l’associazione dei consumatori – vendere un servizio ad un certo prezzo e a precise condizioni, modificando le scelte economiche dei consumatori, per poi cambiare in corsa le regole del gioco trasformando sia le condizioni contrattuali, sia quelle economiche”. Secondo il Codacons i viaggiatori, se avessero conosciuto prima le nuove politiche Ryanair e le tariffe sui bagagli “avrebbero potuto optare per altri vettori reperendo a tempo debito biglietti che oggi costano sicuramente di più”. Da qui l’esposto ad Antitrust ed Enac affinché intervengano “con la massima urgenza a tutela degli utenti”.

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