Data :5-9 maggio 2017
Luogo : Palazzo Gomis , Meam ( Museo Europeo di Arte Moderna di Barcellona)
Organizzazione: EA ARTE, Rivista bimestrale d’arte, diretta da Paolo Levi
Responsabile di Redazione e selezione : Rino Lucia
Tra gli espositori invitati: Nicola Andreace di Massafra , con l’opera “Sequenze visive 2, 2012, t.m. su tela cm 70x 100.
Il dott. Rino Lucia, responsabile di redazione e selezione, conoscendo Nicola Andreace e apprezzando I suoi lavori, la sua arte, il suo talento, la passione con la quale ha svolto la sua attività, lo ha invitato alla
2 ^Bienal de Arte Barcelona che si è svolta dal 5 al 9 maggio 2017 alla presenza del maestro e critico d’arte Jose Van Roy Dalì, figlio del famoso maestro Dalì, L’evento, organizzato da EA Arte, periodico bimestrale d’arte diretta magistralmente da Paolo Levi, si è svolta al Meam (Museo Europeo di Arte Moderna di Barcellona) nel palazzo Gomis, un elegante edificio storico di notevole pregio, a pochi passi dal Museo Picasso, nel cuore della famosa città spagnola. Andreace è stato presente al suddetto evento di rilevanza internazionale con l’opera” Sequenze vitali 2”, 2012/
- m. su tela cm. 70×100 per la quale ha ricevuto una targa d’argento,” per il suo talentuoso impegno stilistico”. Nel dipinto l’artista organizza le immagini per diffondere un documento di vita, che, pur stravolto dal discorso estetico, presenta il mondo reale, con i problemi del territorio e dell’uomo. Andreace, che si è sempre distinto per la costante ricerca rigorosa basata sul colore e su elementi in divenire, capaci di evolversi in strutture reticolari e lineari [(=metafora del territorio)] inglobanti immagini di persone, animali, numeri, oggetti, è radicato, come scriveva il critico Angelo Lippo, nella cultura umanistica , ma è anche attento all’evoluzione dello stile, sicché le sue opere si distinguono per i colori, per la luce, per l’umanità plastica, per i simboli, per le originali impostazioni e l’armonia spaziale dei contenuti che creano particolari suggestioni.
Andreace, che non vuol mutare il mondo, ma vuole partecipare con la sua arte a lavorare sulla coscienza del mondo, così spiegava la sua opera Sequenze visive 2 / 2012: “ con estrema sintesi, intrisa di profondità e ritmata in forti cromie, racconto la quotidianità con il progresso che avanza, la tecnologia che catalizza le emozioni, ma anche la debolezza dell’uomo con la sua solitudine, le sue paure, le sue grettezze nascoste. Un volto di donna con lo sguardo rivolto verso il domani invita ad una nuova dimensione del vivere per trovare risorse di energie alternative con cui riacquistare la sensibilità per affrontare l’accogliente e respingente mistero della vita.