Fatturazione elettronica per Partite IVA: cosa cambia?

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Il 2019 sarà l’anno della svolta tecnologica per le aziende italiane. Da gennaio, infatti, entra in vigore l’obbligo della fatturazione elettronica tra privati. Con questo provvedimento l’intento del Governo è quello di dare lo slancio decisivo alla lotta all’evasione fiscale. Con la fattura elettronica obbligatoria l’Agenzia delle Entrate mira a raggiungere determinati obiettivi come la riduzione dell’evasione fiscale e la semplificazione fiscale con la conseguente riduzione del numero degli adempimenti fiscali.

I titolari di partita Iva dovranno emettere il documento in formato digitale XML tramite il Sistema di interscambio (SDI) dell’Agenzia delle Entrate, ma per i primi 6 mesi dell’anno i ritardatari non saranno sanzionati. Imprese, autonomi e professionisti potranno emettere e ricevere direttamente i documenti, oppure potranno avvalersi di un professionista o intermediario.

Il SDI (Sistema di Interscambio) è quello che gestisce di fatto la parte elettronica. In questa fase vengono verificati i dati e il formato della documentazione, se non supera il controllo verrà mandata al mittente una “ricevuta di scarto”. Se invece tutto è stato inserito nella maniera corretta si procederà con l’invio al destinatario, che dopo ulteriori verifiche, potrà procedere con il pagamento.

La legge concede alcune deroghe rispetto all’obbligo di fatturazione elettronica tra privati. Queste si applicano ai soggetti che si avvalgono del regime di vantaggio e del regime forfettario. Sono inoltre esonerati dall’obbligo i soggetti coinvolti nella compravendita di prodotti o servizi creati o ricevuti all’estero: in questi casi, tuttavia, è necessario trasmettere le informazioni relative a fatture e corrispettivi in modalità telematica entro il giorno 5 del mese successivo all’emissione del documento, a meno che non venga emessa una bolla doganale.

Attraverso le fatture emesse e trasmesse in modalità digitale, quindi, si riducono non solo gli adempimenti a carico dell’Amministrazione Finanziaria (generando risparmi di risorse pubbliche) ma anche i margini di errore nell’intero ciclo di vita delle fatture, con significativi risparmi di tempo e costi nel medio e lungo periodo per imprese e professionisti.

Da sottolineare, inoltre, l’importante passo in avanti dal punto di vista della dematerializzazione dei documenti fiscali, con un conseguente risparmio in termini ambientali visto che viene meno il consumo di carta.

Come abbiamo accennato in precedenza, in un primo momento in caso di ritardi lievi è previsto un criterio di maggiore flessibilità, anche in considerazione dell’adeguamento tecnologico dei soggetti coinvolti (le imprese). Quindi, se il file fattura viene inviato con un leggero ritardo, comunque tale da non pregiudicare la corretta liquidazione dell’imposta, non scattano le sanzioni. Si tratta di un piccolo sforzo da mettere in atto da parte di tutte le realtà imprenditoriali del Bel Paese che, però, darà i propri frutti nel giro di pochi anni.

Le imprese interessate hanno già iniziato a fare proprio questo nuovo modo di emettere fattura, anche perchè il nuovo anno è ormai alle porte. Dunque, dopo l’introduzione sul mercato di servizi come l’e-fax è giunto anche il momento dell’e-fattura per combattere finalmente lo spreco di carta.

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