Fed, Trump nomina Powell come prossimo governatore

Economia & Finanza

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Finanziatore del partito repubblicano considerato una ‘colomba’, più o meno come Yellen, Powell è stato scelto da una rosa di altre quattro persone. Powell “è forte, è determinato, è intelligente – ha detto Trump – ha la saggezza e la leadership per guidare la nostra economia attraverso ogni sfida che potrebbe verificarsi. Porterà un’esperienza dal settore privato e una prospettiva dal mondo vero per guidare l’economia”. Oltre alla prima donna alla guida della banca centrale Usa, Powell ha dovuto combattere con altri tre uomini: quello più quotato oltre a Powell sembrava essere il ‘falco’ John Taylor, professore alla Stanford University; c’era poi Kevin Warsh, il più giovane ad avere messo piede nel board della Fed all’epoca di Ben Bernanke; infine c’era Gary Cohn, l’ex presidente di Goldman Sachs diventato consigliere economico della Casa Bianca (la sua candidatura non ha mai preso veramente quota, anche perchè Trump sa quanto sia prezioso il suo lavoro nel promuovere una riforma fiscale che vorrebbe fosse approvata entro Natale).

Trump ha anche lodato Janet Yellen: “Ha fatto un ottimo lavoro, con grande impegno, una persona spettacolare che è stata cruciale per la prosperità della nostra economia”. Poi Powell ha fatto il suo intervento: “Farò tutto il possibile” per portare a termine gli obiettivi di piena occupazione e di stabilità della Federal Reserve. Powell ha detto che “l’economia ha fatto progressi notevoli” negli ultimi anni, superando la crisi molto bene. “In base a vari criteri siamo vicini alla piena occupazione e l’inflazione si è avvicinata al nostro target” di una crescita annuale del 2%, che però non viene raggiunta da cinque anni. Powell ha poi detto che il sistema finanziario “è senza dubbio molto più forte e flessibile rispetto a prima” della crisi del 2008. Powell ha assicurato farà di tutto per rimanere vigile, insieme ai suoi colleghi, “e pronto a reagire a cambiamenti nei mercati e ai rischi in evoluzione”. Powell ha lavorato come partner di Carlyle dal 1997 al 2005 dopo una breve parentesi al dipartimento al Tesoro durante la presidenza di George W. Bush. Dal 2012 siede nel board della Fed. Con lui è garantita la continuità nella Fed. Nei cinque anni nel board della banca centrale Usa non ha mai votato contro quando si è trattato di prendere decisioni di politica monetaria. Favorevole a un lento rialzo dei tassi e a una graduale riduzione del bilancio della Fed, iniziato nell’ottobre 2017, ha spesso criticato chi nel Gop vorrebbe un maggiore controllo sulla Fed (la cui indipendenza è garantita per legge). Insomma, Powell è la versione repubblicana di Yellen

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