Ferrara. Pennacchi, Tresigallo e il solito antifascismo ideologico

Emilia Romagna

Di

di Roby Guerra

Recentemente è scomparso uno dei più grandi scrittori vero outsider e al di la della destra, la sinistra e anche il Centro, mica Pinco Pallino, Antonio Pennacchi: ma reo secondo il folle politicamente corretto del PD reset… di essersi dichiarato fasciocomunista, vero olio di ricino non solo per i zombie compagni attuali ma anche i camerati e figurarsi per i demo liberali da parodia ultra decennale…
Ebbene come per Balbo, Nello Quilici ecc., a Ferrara si contesta persino l’idea di una via a Pennacchi proposta dall’autorevole G. Muroni,https://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/cronaca/una-via-a-pennacchi-segno-di-lungimiranza-1.6680675 per certe ascendenze nella città del duce… Tresigallo, da decenni osannata a livello intenzionale da storici e architetti, per il suo modernismo vero razionalista, ma sempre mai ottimizzata per le sue origini demoniache secondo gli ultraconformisti…

Ottimo nel dibattitto per un una via a Pennacchi,anche , l’intervento del ferrarese P. Giardini, noto polemologo storico locale. https://www.estense.com/?p=923489, relegato nelle lettere….
A suo tempo, nel nostro Adesso Parlo Io. Mussolini rivoluzionario (Armando Editore, 2019, Roma, non una casa editrice locale) abbiamo edito un capitolo intero, rispetto alla questione Tresigallo, un fiore all’occhiello del ferrarese, ma mai ottimizzata sul piano turistico e culturale.. Nonostante appunto una letteratura autorevole finanche estera.
Nel corso degli ultimi due decenni, qualcuno, senza paraocchi e persino di vera sinistra, continua a provarci anche con qualche risultato minimo, ma poi basta una via a Pennacchi (il suo Canale Mussolini..attinente in certo modo anche a Tresigallo) e si ritorna in loco al Muro di Berlino e da quella parte obsoleta ecc. ideologica…  Io e le città future (Tresigallo-Ferrara)


La più nota è ancora Littoria – Latina, anche perché simbolo e capitale della grande opera del cosiddetto agropontino: pure parallelamente alla rivalutazione del cosiddetto razionalismo fascista o meglio futurfaxista (Piacentini e altri), tra le numerose nuove città da Me fondate, anche la piccola Tresigallo nel ferrarese è oggi criticamente degna persino della Nuova Roma incompiuta dell’Eur.
A parte in Tresigallo il ruolo fondamentale di un altro “orrido” fascista come Rossoni invece grande diversamente urbanista anche per vie strategiche destinate al mare e simbolo di certo “agropontino” delle bonifiche ex paludose nel ferrarese, spicca nel villaggio già elettrico la nota Piazza a D (Dux) semplicemente un piccolo grande capolavoro.

Non a caso, come accennato, ormai da decenni soprattutto esperti stranieri la celebrano con lo stesso “villaggio” Tresigallo: in Italia, solamente in tempi relativamente recenti e sia ben chiaro, sempre – nonostante i fatti – Tresigallo è stata sottratta a certa vulgata ideologica post Seconda guerra mondiale che tutt’oggi quasi a malincuore ne prende atto; nel ferrarese stesso nonostante anche aperture, sempre una mina vagante.

Invece proprio Tresigallo come esempio ante litteram di città futura e modernista, ispirata sia in certo modo a Sant’Elia e al futurismo, sia a certo Novecento razionalista globale, sarebbe ottimale link anche turistico culturale di ben maggiore potenza dei timidismi attuali e anche recenti.


A due passi da Ferrara, la cittadella dalla Piazza scandalosa a forma di D segnala (e da un Satellite tutto appare virtualmente ben più chiaro in certo senso) le potenzialità future di una sorta di circuito specifico storico culturale proprio legato al faxismo positivo del ferrarese: Ferrara fu capitale del fascismo originario con Italo Balbo, Mio anche amico – nemico, perché, vero, troppo noto per le sue imprese americane come pioniere dell’aria: come già “Confessato” in altro capitolo di questo pamphlet diversamente postumo… Non capii la grande finestra americana e d’oltre oceano che proprio Balbo aveva seminato. L’avessi capito la storia sarebbe stata diversa!

La città si è recentemente inventata un ancora incompiuto e discutibile storicamente (almeno nella sua attuale struttura) Museo del Meis dedicato alla presenza storica ebraica in città (non per gli ebrei, sia ben chiaro, ma poco sincera nell’attuale contingenza storica, la Ferrara politica è fin troppo filo palestinese e semmai – sul piano storico e turistico andava potenziato il bellissimo cimitero ebraico presente in città con la stessa tomba di Giorgio Bassani).

In ogni caso, al “contrario” stranamente solo – temiamo – ricordare specularmente una microstoria rilevante per la fu rivoluzione fascista/faxista riesumerebbe, quando pure Ferrara e il ferrarese furono eccome patria del fascismo, come già avviene, il solito anacronismo ideologico.

Solo recentemente, anche e ancora polemiche sullo stesso Italo Balbo, su vaghe ipotesi di una via ad esso dedicato (come a Chicago in Usa e da decenni e decenni!), sull’ospitalità di una recente mostra itinerante di gran successo non solo in Italia, sia da parte degli attuali vertici istituzionali sia da storici ufficiali noti in città. Sul Balbo trasvolatore!

Italo Balbo! Riconosciuto all’unanimità nel mondo (tranne recentemente da rigurgiti molto strani e inquietanti di certi Pseudoliberal statunitensi) come un pioniere del volo e della civiltà tecnologica all’epoca nascente, ma a Ferrara sempre secondario rispetto al Balbo fascista e supposto solo picchiatore (nonostante anche in tal senso la questione sia oggi storicamente assai più complessa e non solo negativa).

Invece, al di là dell’ideologismo zavorra, a parte l’indubbio ranking e brandizzazione – Come suol dirsi, oggi, Mi risulta – economico e turistico che avrebbe a Ferrara e nel ferrarese un polo dedicato al faxismo (neologismo ad hoc, non si mai…), quest’ultimo sarebbe persino normalità futuribile dal punto di vista geopolitico o storico culturale.

Da Italo Balbo, incluso un museo permanente magari nell’ex Palazzo dell’Aeronautica di Ferrara, proprio originario, a altri piccoli grandi gioielli architettonici razionalisti fascisti tutt’oggi presenti e in ottime condizioni in città (compreso il Palazzo delle Poste e l’ex Casa del Fascio, ecc.) all’area fino al mare delle bonifiche e – appunto e riassumendo – Tresigallo, la sua Piazza a D e non solo.

Persino Tresigallo, in quanto città praticamente ex novo postfascista e in quanto tale già ufficialmente Città d’Arte, piccola Capitale.
Quando proprio anche certo razionalismo cosiddetto

minore rivela invece le Mie città future…: forse persino il destino,tale superminimalismo, direste oggi, una delle modulazioni prossime venture di riqualificazioni ecourbana o technourbana, ex novo, appunto, delle metropoli attuali, insostenibili sul piano ambientale e semplicemente comunitario, verso sottomenu decentrati e nuove prossemiche umane finalmente sostenibili, contro la spersonalizzazione e la fine almeno relativa delle cosiddette giungle industriali e postmoderne.

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