Fico contro il Green pass per lavorare, “e non lo imporrò alla Camera”

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Alla Cerimonia del Ventaglio il presidente di Montecitorio si schiera contro la proposta di Confindustria sul pass obbligatorio, e difende il reddito di cittadinanza: “strumento utilissimo, si puo’ migliorare ma non va cancellato”

 

La cerimonia del ventaglio alla Camera

AGI – La tradizionale cerimonia del Ventaglio, donato al presidente della Camera dall’Associazione Stampa Parlamentare, a Montecitorio è diventata soprattutto l’occasione per un dialogo con Roberto Fico su vaccini e green pass. Oltre che dei temi caldi nell’agenda dei lavori dell’aula, dalla riforma della giustizia al Ddl Zan fino al Recovery e il reddito di cittadinanza. La pandemia resta il tema centrale. Fico rivendica che l’Aula di Montecitorio: “Ha lavorato più di tutti in Ue, è riuscita a mantenere un ruolo centrale anche durante la Pandemia”. 

A Montecitorio senza pass  

Il presidente della Camera, nel ribadire di aver completato il suo ciclo vaccinale, ha specificato di non sentirsi “molto vicino alla posizione di dire qui dentro si entra solo con il green pass”. Sia per quanto riguarda l’accesso al palazzo di Montecitorio, sia per i luoghi di lavoro. Anche l’ipotesi ventilata da Confindustria di rendere il green pass obbligatorio per entrare in fabbrica, viene definita “un’idea sui generis”. Fico che si è detto “contro le forzature e in favore delle soluzioni ragionate”. E ancora: “Spero la campagna vaccinale vada avanti nel migliore modo possibile, ascoltando, in collaborazione con i medici di base, le Asl”. 

M5s e Reddito di cittadinanza 

Tanti i temi affrontati nel colloquio con la stampa parlamentare. A partire dalla situazione vissuta negli ultimi mesi dal M5s. Fico ha sottolineato che: “Il Movimento ha vissuto una fase difficile ma è unito. Siamo ancora qui, ora puntiamo al nuovo obiettivo di formulare una proposta per il Paese per il 2050”. Con una presa di posizione a difesa del reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia dei 5 stelle: “Se si vuole aprire un dibattito su come migliorarlo nelle parti che non hanno funzionato ben venga, ma non cancellarlo”. 

Il Ddl Zan e la riforma della Giustizia 

 Capitolo attività legislativa. L’esponente pentastellato, come spesso gli è capitato, batte sul tasto dei diritti. Sul Ddl Zan, il presidente della Camera spera che il testo contro le discriminazioni sull’omotransfobia “vada avanti il prima possibile”. E ha specificato: “Guardo con preoccupazione le leggi che sono state varate ultimamente ad esempio in Ungheria. L’Europa faccia sentire la propria voce”.     Mentre sulla riforma della giustizia la speranza è di un “lavoro di tutte le forze politiche, con un confronto ampio in Commissione sentendo anche i pareri tecnici. Spero si possa trovare un accordo importante tra tutte le forze politiche”. Altro fronte giudiziario caldo sono i fatti avvenuti lo scorso anno nel penitenziario di Santa Maria Capua Vetere, che Fico ha definito: “Una pagina nera, spaventosa, che non deve essere dimenticata. Deve essere uno sprone perché quanto accaduto non succeda mai più”.

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