Francesco incorona Bari capitale della pace

di Enzo Varricchio. Papa Francesco sta regalando a Bari la grande occasione per essere non solo la capitale dell’ecumenismo e dei rapporti con il Medio Oriente e le fedi monoteiste mediterranee, come già affermato nella visita nel capoluogo pugliese del 7 luglio 2018,  ma anche la capitale della pace

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di Enzo Varricchio

Papa Francesco sta regalando a Bari la grande occasione per essere non solo la capitale dell’ecumenismo e dei rapporti con il Medio Oriente e le fedi monoteiste mediterranee, come già affermato nella visita nel capoluogo pugliese del 7 luglio 2018,  ma anche la capitale della pace, come verrà ribadito domani a conclusione dell’incontro intitolato “Mediterraneo frontiera di pace”.

Se si considera che proprio nei giorni scorsi Bari ha ufficializzato la sua candidatura a capitale europea della cultura, non si può negare che la città di San Nicola sia proiettata verso un futuro turistico-culturale di primo piano internazionale,  con la basilica nicolaiana che ci auguriamo possa presto diventare patrimonio UNESCO.

Non sono mancate le polemiche sull’opportunità di tenere il grande incontro barese, soprannominato il G20 dei vescovi (che in realtà sono 58)  di venti nazioni affacciate sul Mediterraneo che da mercoledì stanno incontrando i cittadini, mentre si accavallano le notizie infauste sul diffondersi dell’epidemia di corona virus.

Comprendo le apprensioni, ma che facciamo allora? Chiudiamo tutto subito anche noi, ci asserragliamo in casa come nei film distopici, non ci abbracciamo più con gli amici, non beviamo più il caffè nei bar, in pratica distruggiamo l’economia e ci autodistruggiamo per una cosa che non conosciamo?

No, non mi sembra una buona idea, meglio partecipare a questo grande evento collettivo, godere delle sue benefiche ricadute in termini spirituali ed economici, ringraziare San Nicola, il santo che accomuna Oriente e Occidente, il santo di tutte le genti, il santo della pace, del quale senza dubbio Bergoglio ha ben inteso il potere ecumenico e, forse, intravisto qualcosa del proprio carattere e temperamento “popolare”, nel senso di amato dalle persone comuni e attento alle loro esigenze più che ai dogmatismi.

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