Giorgia Meloni e quell’ubriacone di Juncker

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Onestamente non comprendo, perché non sono stato educato così. Come è possibile che il leader di un partito nazionale come Giorgia Meloni possa permettersi di attaccare una delle più alte cariche dell’Unione Europea chiamandolo “ubriacone”, senza oltretutto avere alcuna base per affermarlo? Se facesse lo stesso rivolgendosi al Primo Ministro italiano credo che sarebbero in tanti ad arrabbiarsi. E invece se lo fa su Juncker siete in tanti a dirle brava, bene, bis. Ma siamo davvero sicuri che queste siano parole che si addicono al dibattito politico?

L’ubriacone sorretto da due persone per evitare che stramazzi al suolo, è il presidente della Commissione europea #Juncker, dal quale dipendono le sorti delle nostre aziende, di milioni di lavoratori italiani e il futuro della nostra Nazione. Vi sentite tranquilli?

Il tweet riportato qui sopra risale al 12 luglio 2018, Giorgia Meloni lo scrive pubblicando un brevissimo video dove si vede Jean-Claude Juncker sorretto da alcuni membri NATO mentre scende le scale. In meno di 24 ore il tweet di Giorgia ha ricevuto qualche migliaio di like. E lo stesso può dirsi dei tanti post pubblicati su pagine social legate all’estrema destra. In UK testate come il Sun hanno ripreso le accuse contro Juncker di essere un alcolista. Ma si tratta di una narrativa che circola proprio grazie a tabloid non verificati come quello britannico.

Peccato che in realtà i fatti siano noti, come riporta un commento al tweet della Meloni:

Ma sa che è risaputo anche che Junker zoppica e perde l’equilibrio per le conseguenze di un incidente stradale di molti anni fa? Perché avete questa vocazione innata al bullismo? Ah, sì, dimenticavo…

Nel 1989 Juncker ebbe un grave incidente d’auto che lo portò a rimanere in coma per due settimane. Le conseguenze dell’incidente, sommate a una sciatica di cui Juncker ha già parlato più volte, portano a quell’andatura claudicante. Chiunque abbia un parente che soffre di sciatica sa come possa essere dolorosa e che contorsioni il corpo porti a fare per evitare movimenti dolorosi.

Chi per primo mise in giro la voce che Juncker fosse alcolizzato fu Jeroen Dijsselbloem, ministro olandese che non aveva apprezzato le critiche di Juncker sulla gestione della crisi cipriota, probabilmente approfittando della ben nota abitudine di Juncker di bere anche durante occasioni pubbliche, che ha reso credibili (ma non per questo fondate) le accuse di chi vuole colpirlo sul personale per denigrare il personaggio politico.

Le accuse di Dijsselbloem non sono state confermate da quelle di altri che frequentano abitualmente Juncker, ed è difficile credere che in una situazione come quella ritratta nel video condiviso da Giorgia Meloni nessuno dei rappresentanti NATO che ha sorretto Juncker abbia pensato che fosse il caso di denunciare che il presidente della Commissione europea era così ubriaco da non stare in piedi, magari proprio in un tweet, lasciandone l’onere o l’onore a una che non era nemmeno presente.

Lo stesso Juncker in un’intervista a Liberation, parlando di questa campagna denigratoria, spiegava:

Ho un problema di equilibrio con la gamba sinistra che mi costringe ad afferrare il corrimano quando sono su una scala. Un ministro olandese, che avevo afferrato per un braccio dopo pranzo, disse che ero ubriaco. Questo problema risale a un grave incidente automobilistico. Nel 1989 ho trascorso tre settimane in coma, poi sei mesi su una sedia a rotelle.

L’idea che una narrativa nata qualche anno fa su tabloid britannici di infimo livello venga adottata dal leader di un partito politico italiano per prendere per i fondelli una delle più alte cariche dell’Unione Europea a me lascia sconcertato. È davvero questa la base di dialogo politico che vogliamo?

Non credo sia necessario aggiungere altro.

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