Giorgio Gaberščik… ovvero il signor G, una grande lezione, mai dimenticata ma poco praticata!

Eventi, Musica & Spettacolo

Di

Dario Patruno

Il 25 gennaio nasceva ottantatré anni fa Giorgio Gaber una persona che in punta di piedi cambiò non solo la musica ma il modo fare politica in musica in maniera diretta e non più allusiva come si usava in passato.

Fu l’inventore del Teatro canzone e di un modo cantautorale di essere in scena che nel tempo non ha conosciuto uguali.

Ma quale eredità lascia, spendibile nel quotidiano?

Innanzitutto la scelta di vivere come un anticonformista, anarchico libero di pensare e agire. La sua vita artistica si snoda dal 1970 al 2002.

Nel 1960 Maria Monti assieme all’allora compagno Giorgio Gaber ha scritto Non arrossire, celebre brano reinterpretato da moltissimi artisti (tra i quali, nel 2006 Claudio Baglioni) Sempre in coppia con Gaber ha partecipato al Festival di Sanremo con la canzone Benzina e cerini (scritta da Enzo Jannacci).  Non ha mai smesso di lavorare su sè stesso e di mettersi in discussione, cosa che mostra un carattere molto deciso ed una intelligenza che abbiamo visto nel suo Teatro Canzone. La svolta per Gaber è stata infatti la decisione di passare dalla televisione al teatro, anche grazie all’aiuto di Mina. Prima di diventare il Signor G del Teatro, Giorgio Gaber era però un grande chitarrista. Suonava nella band di Adriano Celentano, il rock and roll era la sua prima aspirazione. Il primo momento di successo per lui fu determinato dalla decisione di uscire dall’ombra di Celentano e registrare una canzone. Questa gli fu “rubata” dall’amico, che decise di farne una cover.

L’Amicizia tra Celentano E Gaber

I due cantanti si conobbero quando Gaber aveva 16 anni e Celentano 17. In una delle ultime apparizioni televisive di Giorgio Gaber il 26 aprile 2001, i due hanno parlano dei vecchi tempi, quando il mondo era “diverso”. O meglio, erano loro i diversi. Erano giovani. Gaber deve moltissimo all’amico milanese anche lui, in quanto cominciò a cantare proprio perché Celentano arrivava in ritardo alle prove, così doveva sostituirlo nella voce. Ma per lui Gaber rimaneva sempre il suo chitarrista, Celentano spiega che se ne “approfittava” anche come amico fedele. Così quando il suo chitarrista incise un pezzo che aveva composto insieme ad altri, Ciao ti dirò, per Celentano fu un duro colpo. Bisogna dire che i due però hanno sempre mantenuto un ottimo rapporto di rispetto e stima reciproca, oltre che di affetto. Gaber ha anche “risposto ad un grande”, come disse lui, quando rispose a Il ragazzo della via Gluck di Celentano con una parodia in cui, anziché togliere l’erba per costruire case, il governo demolisce la casa di un uomo per lasciare degli alberi. Una satira politica riguardante l’allora così detto “Piano verde” di stringente attualità alla luce della transizione ecologica.

La prospettiva e la lezione del Maestro Gaber

Nel 1994 scrisse Destra Sinistra,all’interno dell’album “Io come persona”, in cui il ritornello recita:

L’ideologia, l’ideologia

malgrado tutto credo ancora che ci sia

è la passione, l’ossessione della tua diversità

che al momento dove è andata non si sa.

Alla luce dell’esito dell’elezione del Presidente della Repubblica gli schieramenti si interrogano sul futuro, non pensando al presente con un interrogativo di fondo: il centro, la destra e la sinistra sono luoghi della politica, esistono ancora e il ruolo della ricerca di contenuti nei partiti ha ancora senso? O pensiamo solo alla collocazione geografica pensando che questa dia contenuto? A quel punto perché non introdurre la ZTL come suggerisce Enrico Bertolino con la genialità del comico?

I luoghi della politica devono essere abitati e fare politica senza pensare alle persone che possono federare, aggregare e sviluppare idee e programmi,diventa esercizio linguistico dannoso oltre che inutile. Volti nuovi e non usurati della politica è la migliore scelta.

Attenti che a volte i rottamatori meriterebbero di essere rottamati senza badare all’anagrafe dove alcuni adulti della politica sono già vecchi. Quindi prima di sparare nomi, pensiamo agli obiettivi perché anche belle case, se arredate male finiscono per abbruttire i loro abitanti che devono andare d’accordo tra loro in un rapporto che deve fondare la familiarità e l’amicizia su alti valori, primo fra tutti la lealtà e l’onesta di intenti. 

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