Gli impatti sulle buste paga di colf e badanti dopo l’aumento dei minimi

Economia & Finanza

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Assindatcolf: l’incremento, determinato per effetto della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo, sarà complessivamente del 2,88% ma nella maggior parte dei casi non comporterà alcun aumento in busta paga poiché le retribuzioni medie nazionali calcolate secondo i valori di mercato sono già al di sopra dei minimi retributivi.

 

© AGF – Badanti

AGI – “Crescono nel 2022 le retribuzioni minime di colf, badanti e baby sitter. L’incremento, determinato per effetto della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo, sarà complessivamente del 2,88% ma nella maggior parte dei casi non comporterà alcun aumento in busta paga poiché le retribuzioni medie nazionali calcolate secondo i valori di mercato sono già al di sopra dei minimi retributivi. L’impatto maggiore lo avranno quelle famiglie datrici di lavoro domestico che hanno concordato retribuzioni sulla base dei valori minimi o nel caso di rapporti di lavoro superiori alle 40 ore”.

Lo comunica in una nota Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico, che tramite la Federazione Fidaldo ha sottoscritto le nuove tabelle partecipando al tavolo convocato al Ministero del Lavoro.

“Partendo dalle retribuzioni dei lavoratori assunti dai nostri associati – precisa Assindatcolf – siamo riusciti a stimare un importo medio delle retribuzioni nazionali.

Seguendo questa logica la paga oraria di una colf che presta servizio per 15 ore la settimana (3 ore per 5 giorni) si aggira intorno ai 7,87 euro l’ora, un valore già al sopra della soglia minima dei 6,03 euro stabilita dalle nuove tabelle (nel 2021 era pari a 5,86 euro). Per una colf assunta in regime di convivenza a tempo pieno lo stipendio medio è invece pari a circa 1050 euro al mese, anche in questo caso si tratta di un valore che supera il nuovo minimo pari a 845,22 euro (nel 2021 era di 821,56)”.

Diverso, invece, il ragionamento per i rapporti che superano le 40 ore: “In questo caso, trattandosi di un orario molto lungo, circa 8 ore al giorno per 5 giorni la settimana, la retribuzione di mercato normalmente è in linea con gli importi minimi, motivo per cui i nuovi valori potrebbero determinare un incremento in busta paga di circa 29 euro al mese”.

“Quanto alle badanti, – spiega Assindatcolf – per quelle assunte a tempo pieno in regime di convivenza dedite all’assistenza di persone non autosufficienti (livello Cs) la retribuzione media di mercato a livello nazionale è di circa 1070 euro al mese e quindi gli incrementi previsti per il 2022 (da 997,61 a 1026,34 euro) sono anche in questo caso già assorbiti. Stessa considerazione anche per le lavoratrici inquadrate al livello più basso (Bs, assistenza a persona autosufficiente): qui la retribuzione media secondo i prezzi di mercato e’ di circa 1000 euro al mese, contro un importo minimo che nel nuovo anno passa da 880,24 a 905,59 euro. Più penalizzate le famiglie che hanno assunto una badante sopra le 40 ore settimanali che potrebbero dover mettere in conto un aumento mensile di 34,64 euro nel caso di lavoratrice inquadrata nel livello Cs e di 31 euro nel caso della Bs. Infine – conclude Assindatcolf – ricordiamo che i nuovi importi, che valgono dal 1 gennaio al 31 dicembre 2022, sono retroattivi pertanto ai fini della gestione della busta paga eventuali differenze retributive dovute e non corrisponde nel cedolino del mese di gennaio dovranno essere riconosciute in quello di febbraio”.

 

 

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