Gli Italiani all’estero hanno il sacrosanto diritto di essere coinvolti nella politica nazionale

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Gli Italiani all’estero hanno il sacrosanto diritto di sapere e di essere coinvolti nelle scelte politiche strategiche del nostro Parlamento

Alcuni giorni alla marcia di protesta dei No Tav un gruppo di manifestanti incappucciati ha sfondato la recinzione del cantiere.La polizia ha risposto con i lacrimogeni, inevitabili i tafferugli con feriti e contusi, bilancio finale 48 denunciati e un agente ferito. Il capo M5s promette battaglia in Parlamento dove presenteranno una mozione No Tav, che se approvata metterebbe una serie ipoteca sul prosieguo dei lavori, che verrebbero sospesi sine die, lasciando l’opera incompleta nonostante i miliardi già spesi ed a cui si aggiungerebbe la beffa di un’opera strategica incompiuta (riderebbe di noi l’intera Europa); a sua volta il ministro dell’Interno sostiene che indietro non si torna, mentre  Palazzo Chigi (ovvero il Premier grillino Conte) con molta incoerenza con la linea dei suoi compagni di partito ha inviato una lettera formale all’Ue, senza la firma del ministro dei Trasporti Toninelli nella quale in modo perentorio dichiara “Andiamo avanti con i lavori”.

A questo punto è lecito chiedersi ma la TAV si fa o non si fa, fino a quando durerà questa incertezza; quali e quanti danni economici e morali queste fibrillazioni hanno a tutt’oggi procurato all’Italia?

Bruxelles intanto ha ricevuto la lettera con cui l’Italia conferma il proprio impegno per la Torino-Lione, prendendone ovviamente atto La missiva era siglata da un dirigente del Ministero dei Trasporti e riportava  il timbro della segreteria di Palazzo Chigi. Mancava la firma del ministro Toninelli, da sempre contrario alla realizzazione dell’infrastruttura,  mostrando in questo modo di privilegiare gli interessi demagogici e populistici oltre che di bassa bottega del movimento politico al quale appartiene  piuttosto che gli interessi degli Italiani che attendono ormai da anni che venga portata a termine un’opera infrastrutturale e strategica di importanza primaria che li porterebbe in poche ore nel cuore d’Europa con tutti i vantaggi economici e turistici che ne deriverebbero  Ed allora nel mentre resta contrario tutto il M5s, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha detto chiaramente si alla prosecuzione dei lavori “perche bloccarli sarebbe assai piu’ costoso che portarli a termine”. Che sarebbe, poi, la posizione cavalcata dalla Lega. Ci si chiede, inoltre, il perché  perdere ancora tempo invocando un dibattito parlamentare sulla Tav stimolata da  una mozione che 5stelle presenterebbero, pur sapendo che in parlamento non esiste una maggioranza favorevole all’accoglimento della mozione, atteso che oltre alla Lega sono favorevoli alla realizzazione dell’opera anche il PD, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Ci  si è chiesto anche il perché si sono spesi soldi, tanti soldi della comunità per chiedere il parere di illustri scienziati di ogni fazione e di ogni credo politico per sapere se l’opera ormai nella sua fase conclusiva, rappresentava una iniziativa valida ed utile; la predetta iniziativa andava attivata prima di affidare i lavori in questione ed ancora meglio se in fase di progettazione In tutto questo baillame ci si è resi conto d’esserci dimenticati o di non aver dato la dovuta importanza agli italiani che vivono all’estero.

Noi di Radici ma anche noi del Corriere Nazionale e del Corriere di Puglia e Lucania, giornali che si occupano a diverso titolo delle problematiche degli italiani nel mondo siamo consapevoli di quanto sia utile ed autorevole chiedere e conoscere il parere dei nostri connazionali all’estero, basta ricordare che circa cinque milioni di italiani all’estero sonoin possesso di passaporto italiano, dunque sono votanti, elettori che votano per il nostroparlamento ed eleggono 12 onorevoli e 6 senatori, indipendentemente dal fatto che poi questi contano o meno nell’ambito delle scelte politiche del nostro Parlamento.

Gli italiani all’estero sono circa 5.051.000; il 57% è residente in Europa (2.879.070.). Nelle Americhe, c’è da fare invece un distinguo, il 17% vive negli Stati Uniti e Canada. Il restante 25% è presente nell’America Centrale e Meridionale. In Africa, siamo presenti con l’1,3%, in Oceania col 3,8% e in Asia, ultima nostra frontiera, gli italiani sono solo lo 0,6%. Questo sotto il profilo percentuale. Andando nello specifico,la distribuzione europea della italiani determina una classifica ben chiara e determinata. La Comunità più numerosa vive in Germania con oltre 588.000 presenze. Subito dopo, troviamo la Svizzera con oltre 550.000 italiani. In Francia siamo 385.000. Più di 300.000 nel Regno Unito.Il rimanente vive altri Stati UE. Quindi, è nel Vecchio Continente che gli italiani sono più numerosi con una colonia di 3.290.000 persone principalmente ubicate nella Circoscrizione Europa.

Tutto questo preambolo ha lo scopo di focalizzare la “forza” politica che potrebbe assumere, se non dispersa, la nostra Comunità nel mondo. Basterebbe solo la realtà d’Europa per determinare un “peso” politico nazionale. Purtroppo, com’è noto, la percentuale dei votanti all’estero resta

contenuta. L’esperienza della TAV, le decine di migliaia di e-mail pervenute da tutte le parti del mondo con le quali i nostri connazionali chiedevano ulteriori informazioni ci ha insegnato qualcosa di importante e cioè che i nostri italiani residenti all’estero sono rimasti italiani al 100%, seguono così come possono le vicende politiche, sociali, economiche dell’Italia ed hanno il sacrosanto diritto di essere informati e chiamati e coinvolti nelle scelte politiche nazionali del Parlamento e del Governo; questo vale non solo per la TAV ma anche per il piano delle infrastrutture da tempo preannunciato, opere necessarie per trasformare il nostro in un Pese moderno ed  efficiente in tutti i campi (strade, autostrade, treni, aerei, porti ) in grado di competere con le altre nazioni europee.

Questo vale anche per le scelte economiche e sociali il cui lungo respiro attuativo riguarda anche il rapporto con le nazioni estere e di conseguenza gli stessi italiani che vivono all’estero, questo vale per le politiche che riguardano l’ambiente, la scuola e l’istruzione universitaria, questo vale per i commerci con gli Stati esteri ed il turismo, le politiche per l’accoglienza e la solidarietà verso i migranti. Gli italiani all’estero hanno il diritto di essere informati su tutto quello che accade nel nostro Paese, nel loro Paese per poter partecipare, essere coinvolti ed essere messi nelle condizioni in forma singola o associati in formazioni politiche, economiche e culturali di esprimere pareri e valutazioni sulle politiche nazionali ed internazionali del nostro Paese e collaborare nella progettualità. Anche in nostri parlamentari all’estero, pur essendo una piccolo drappello deve essere messo nelle condizioni di essere ascoltato e di farsi portavoce nelle sedi opportune delle problematiche e delle necessità dei nostri connazionali; d’altra parte questa è la loro vocazione istituzionale e di conseguenza devono attendere alle relative  funzioni.

Noi del network internazionali Radici, www.progetto-radici.it, il Corriere Nazionale e il Corriere di Puglia e Lucania, www.corrierepl.it, siamo pronti a fare la nostra parte. Il tutto mostrando una nuova sensibilità per lo status, oggi sono marginalmente congetturato, di una Grande Comunità oltre frontiera capace d’offrire alla politica nazionale l’esperienza maturata sotto una differente realtà anche sociale.    

Rispettiamo, allora il volere del popolo sovrano, rispettiamo le leggi dello Stato, rispettiamo le nostre forze armate e di polizia , rispettiamo il prossimo, rispettiamo i pareri e comprendiamo le proprie giustificazione e rispettiamo anche gli italiani all’estero ed è per questo che chiediamo il loro parere. Appare superfluo ma non sempre abbastanza sufficiente informarvi che le nostre redazioni sono  già pronte a ricevere articoli da pubblicare, commenti, pareri, suggerimenti e materiali cartacei oltre la posta via mail sull’intera problematica sollevata, risponderemo con sollecitudine e puntualità a tutti.

Antonio Peragine

direttore

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