Governo sotto schiaffo

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Un manipolo di parlamentari fuoriusciti dal PD blocca le decisioni sull’utilizzo delle ingenti risorse economiche messe a disposizione dall’Europa.

Ho ricevuto in questi mesi attestazioni di apprezzamento e di fiducia per il nostro Paese da tanti capi di Stato di paesi amici”. “Guai a perdere tempo”.

Le parole di Mattarella non si prestano a interpretazioni di comodo. Gli intralci posti in essere da una parte della maggioranza di Governo sono ingiustificati e pericolosi per la salute del nostro Paese. La diversità di idee e opinioni circa determinati temi è da considerare normale in una democrazia come la nostra. Purchè non si trasformi in una pericolosa spada di Damocle.

La grave crisi pandemica può provocare discussioni anche molto accese su come affrontarla. Ma, se tendono alla ricerca di modi e sistemi per neutralizzare il micidiale virus e di strategie per far ripartire la nostra economia, le discussioni possono rivelarsi utili. Se, invece, hanno quale unico scopo di causare una crisi di Governo, allora possono produrre lacerazioni con gravi conseguenze sul Paese. Quando, poi, le discussioni si estendono alle modalità di utilizzo delle ingenti risorse messe a disposizione dell’Italia, possono addirittura condurre alla catastrofe.

E’ quanto sta accadendo oggi in Italia. Un partito nato da una costola del PD, privo, quindi, di una sua base elettorale, che i sondaggi lo danno tra il DUE e il TRE per cento, ha imboccato una strada pericolosa per il Governo, di cui fa parte, e per il Paese che rischia di andare incontro a un pericoloso default. I comportamenti di Renzi e dei suoi mi fanno venire in mente la famosa favola del “Lupo e l’agnello”: tunc fauce improba latro incitatus Iurgii causam intulit…” che ci mostra l’inutilità di continuare a discutere con certe persone le quali cercano pretesti pur di occupare la scena. Pertanto, è meglio proseguire nell’elaborazione dei progetti che servano a rimettere in cammino il Paese. Anche senza i disturbatori. Perché non ci possiamo permettere un ritardo, incomprensibile e imperdonabile, sul Recovery. Quindi, si faccia presto e bene, anche senza il voto dei Ministri di Italia Viva. Sarà, poi, il Parlamento a decidere le sorti del Governo, non un piccolo gruppo che utilizza strumentalmente la polemica per mettere in difficoltà il Governo. Il  Paese capirà.

Raffaele Vairo

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