Green pass, De Bonis: “sia discusso in parlamento”

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“Non è una questione di merito ma di metodo. Indipendentemente dalla posizione sulle vaccinazioni, la modalità con cui vuole essere utilizzato il green pass solleva seri dubbi costituzionali.

E su questo sono d’accordo con la ministra Cartabia, quando afferma che ‘non c’è un diritto speciale, anche in emergenza. La Costituzione sia una bussola per tutti’.

Bene. Se così è, lo deve essere sempre. Non dimentichiamo che lo stesso presidente della Corte costituzionale Baldassarre non molto tempo fa tuonava contro l’uso dei DPCM, nonostante con Conte fossimo davvero nel pieno della tempesta.

Ma si continua a procedere a colpi di DPCM, esautorando di fatto il ruolo centrale del Parlamento. Solo un anno fa sentivamo illustri costituzionalisti tuonare contro l’illegittimità di questi dispositivi e la violazione delle libertà. Dove sono finiti? Il DPCM non cita in nessuna parte in modo esplicito l’obbligo al green pass, perché violerebbe palesemente gli articoli 13 e 16 della Costituzione.

E anche l’articolo 32, tirato in ballo da più parti, è inequivocabile: ‘Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge’.

Si parla di legge, non di DPCM. Per questo motivo, deve essere il Parlamento a dover decidere ed anche valutare i limiti del rispetto della persona contemplati dalla carta costituzionale.

Dando queste garanzie ai cittadini, sicuramente si disinnescherebbero anche molte teorie del sospetto”.

Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis in merito alla obbligatorietà del green pass.

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