Grido di allarme dei medici pubblici italiani

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La Sanità pubblica perderà in 10 anni oltre 60mila medici. Sono necessarie misure politiche urgenti

Bari capitale della formazione medica dal 15 al 16 settembre

Di Riccardo Guglielmi

Bari 14 settembre 2017 – Si è svolta alle ore 12 presso la sede dell’Ordine dei Medici, in concomitanza con la riunione del Consiglio nazionale della FNOMCeO, la conferenza stampa di presentazione della Campagna di comunicazione sulla mancanza dei medici.

«Tra 10 anni saremo senza medici – è il grido di allarme di Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici di Bari- e drammatico diventa il ruolo dei giovani che dopo anni di studi anelano all’inserimento nel mondo del lavoro».

«Vogliamo una sanità regolare, universale, sostenibile e di qualità – è il monito di Roberta Chersevani, presidente FNOMCeO – e per questo è necessario fare chiarezza e aumentare le borse di studio per i giovani laureati che vogliono specializzarsi o prendere il percorso formativo della Medicina di base».

«La drammaticità  – commenta Roberto Stella, coordinatore Area Strategica Formazione della FNOMCeO  – è nei numeri; causa pensionamento tra  5 anni oltre 15mila medici usciranno dalla medicina di base. Se la politica non interviene, aumentando l’accesso dei giovani nel 2020, ci sarà un deficit di oltre 27mila unità».

E’ in atto una fuga di medici in area Europea o negli Usa, dove trovano situazioni lavorative vantaggiose sul piano economico e di crescita. Anche a livello ospedaliero la situazione non è rosea: corsie, sale operatorie, laboratori perderemo oltre 50mila medici. La soluzione è semplice. Sono necessarie misure politiche che garantisco turnover adeguato negli ospedali e aumentino il numero degli accessi alla medicina di base, fermo a 900 ingressi l’anno.

Grande è l’impatto comunicativo dei manifesti che raffigurano medici, un uomo e una donna che ricordano, per le rughe o i capelli bianchi, una coppia di nonni pronti ad accompagnare i nipoti a scuola o al giardino e non professionisti in piena attività.

Nella seconda parte della conferenza stampa Franco Lavalle, vice presidente dell’Ordine dei Medici di Bari, ha presentato la terza edizione delle “Giornate di approfondimento sulla formazione del medico” che si terrà nel Castello Svevo di Bari con inizio ore 15 del 15 settembre e termine alle ore 14.30 di sabato 16.

 

redazione@corrierenazionale.net

2 Replies to “Grido di allarme dei medici pubblici italiani”

  1. Ony Di Candia ha detto:

    Al venir meno della sanità pubblica, impoverita di ospedali e nei bilanci statali, oltre che stantia e poco produttiva, arriveranno le privatizzazioni in sostituzione, molto più efficienti come sempre, per cui non perderemo medici capaci e volenterosi al cambio generazionale. Dunque questo allarmismo non è giustificato tanto più che esiste a tutt’oggi una fascia di giovani medici precari in cerca di occupazione più stabile, dico giovani, per cui serviranno molto più di 10 anni per smaltire questo surplus di oggi. È dunque necessario porre un freno a questa corsa allo sbaraglio per accedere ad una professione molto inflazionata che per tale motivo perde sempre più di dignità e rispetto agli occhi dei pazienti i quali ancora oggi non hanno alcun problema di cercarsi un medico. Certo che il privato non è gratuito per i cittadini; ma è meglio pagare come già avviene oggi che aspettare due anni per avere un esame diagnostico. Anche questa è prevenzione, anzi soprattutto questa! Un’ultima osservazione va fatta su tutte le professioni in generale attorno alle quali esistono da sempre degli enti monopolistici privati, inutili che, solo per la loro storicità, continuano a vivere sulle spalle dei laureati e che hanno trovano in essi la vacca da mungere a vita. Anche per questo è auspicabile una riduzione di medici, avvocati, farmacisti ecc.per consentire a questi già laureati di entrare nel mondo del lavoro. Credo che sia proprio questo l’orientamento politico attuale.

  2. Alex ha detto:

    Viene da ridere, perchè proprio coloro che “gridano gli allarmi”, quelli che “lanciano moniti, sono co-responsabili dello sfacelo della classe medica, con la loro politica clientelare, con i loro conflitti di interesse (Anelli Presidente dell’Ordine e nello stesso tempo della FIMMG !!!!), con il loro disinteresse per la sorte dei colleghi giovani e meno giovani, posposto alla loro carriera politica, che hanno usato e usano l’Ordine come trampolino di lancio per una fulgida (loro sperano) carriera politica. Ora se ne ricordano, quando si avvicinano le elezioni ordinistiche e nazionali? Dove erano finora? Dove stava Anelli (e i suoi predecessori) quando si stabiliva il numero chiuso alle Università, alle specializzazioni senza calcolare quello che sarebbe avvenuto oggi? Dove sta l'(dis)Ordine dei Medici quando c’è da tutelare uno o più colleghi licenziati per cavilli o vessati da regole burocratiche o da patti stretti tra Dirigenza e Sindacati senza interpellare i medici? E si potrebbe continuare all’infinito. E’ uno schifo, e la giusta conclusione di questa politica menefreghista è l’abbandono dell’Italia da parte dei colleghi più giovani che hanno capito benissimo che qui non c’è futuro sia professionale, sia riguardo la dignità. Il Sistema fa acqua da tutte le parti e ad ogni riunione, congresso, meeting, non segue alcun provvedimento programmato. Semplicemente ora ci dobbiamo leccare le ferite di anni e anni di malagestione da parte dell’Ordine dei medici, organo inutile e buono solo a dispensare cariche, favori e collusioni politiche. Scusate, ma dopo trent’anni di “vita medica” ne ho visti passare di Presidenti (alcuni anche bravi, ma senza alcun peso politico) e ne ho sentite di filastrocche pre-elettorali. Conclusione? O non fate i medici ragazzi, oppure scappate prima possibile da questa Nazione mafiosa….

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