Groningen: gli studenti si preparano al viaggio a Roma con un mafia party

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GRONINGEN: STUDENTI SI PREPARANO AL VIAGGIO A ROMA CON UN MAFIA PARTY - di Nicolò di Bernardo

In base a quanto si legge dal sito, l’obiettivo del progetto di ricerca consisteva nello sviluppo di una serie di consigli per amministrare al meglio le istituzioni e i privati nel contesto socioeconomico di Roma. Per arrivare nella capitale il “più preparati possibile”, l’associazione ha pensato a tutto: cene sociali, lezioni extra, momenti di dibattito e una festa a tema Italia. E quale modo migliore di celebrare lo Stivale se non vestendosi da gangster?

The Mafia Party si è tenuto lo scorso 15 novembre.
Niente di nuovo o particolarmente scandaloso chiaro, se fosse che ad organizzarla è stata l’associazione studentesca EBF, organizzazione ufficiale all’interno della facoltà di Economia e Business dell’Università di Groningen. Nella descrizione dell’evento si legge: “Visto che a fine Novembre andremo in Italia, vorremmo entrare nello spirito giusto e festeggiare il nostro viaggio tutti insieme. Il tema della festa sarà: la Mafia. Invitate i vostri amici e ispiratevi al Padrino e a Scarface per preparare il costume migliore!”
Una trovata di cattivo gusto, probabilmente dettata dall’ingenuità degli studenti e da una certa ignoranza dei problemi italiani. Stando a quanto raccontato dagli organizzatori nessuna malizia: “Crediamo di non aver offeso nessuno” ha spiegato un rappresentante dell’EBF a 31Mag “e se fosse accaduto non era comunque nelle nostre intenzioni. La nostra festa si ispira ai film sulla mafia italiana, la maggior parte dei quali hanno luogo a Roma”.

Non è dato sapere se il riferimento fosse al recente “Suburra” oppure al “Padrino” fatto sta che Corleone e le periferie romane, almeno geograficamente, rimangono abbastanza lontane. Non parliamo poi di Little Italy e di Cuba, terra d’origine di Tony “Scarface” Montana.
Fatto singolare a parte, rimane certamente da chiedersi quanto un certo tipo di “confusione culturale” possa poi alimentare stereotipi negativi, soprattutto in epoca di risveglio dei nazionalismi.

Per l’Istituto Italiano di Cultura ad Amsterdam il problema non si pone: “Non ho mai creduto negli stereotipi” ha detto a 31Mag la direttrice Carmela Callea “l’IIC di Amsterdam organizza in piena armonia eventi sulle eccellenze italiane in collaborazione con le istituzioni locali, i cui responsabili hanno sempre manifestato grande ammirazione e deferenza per la cultura italiana.”

Sarà, ma le circostanze del Mafia Party sembrano raccontare una storia diversa. Se qualcosa della cultura italiana ha suscitato la deferenza o l’ammirazione degli studenti dell’Università di Groningen, questa volta non è stata certo l’arte o il buon cibo, ma una delle organizzazioni criminali più note al mondo di cui probabilmente pochi connazionali vanno orgogliosi”. 

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