I costi di spedizione dei container dalla Cina in Usa e Ue sono quadruplicati

Economia & Finanza

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Analisi di ExportUSA: circa un milione di container all’anno non potranno più essere spediti dalla Cina all’Europa per ferrovia attraverso il territorio russo a causa delle sanzioni imposte a Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina e i costi nei porti cinesi sono insostenibili

© CHEN JIANLI / XINHUA / XINHUA VIA AFP – Porto di Shanghai

 Circa un milione di container all’anno non potranno più essere spediti dalla Cina all’Europa per ferrovia attraverso il territorio russo a causa delle sanzioni imposte a Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina. Lo segnala ExportUSA, società di consulenza che affianca circa un migliaio di imprese italiane nel mercato americano. La società ha stimato che questi container dovranno obbligatoriamente essere spediti in Europa via mare, aggravando una situazione già critica sia in termini di costi che in termini di disponibilità fisiche di container.

© CHEN JIANLI / XINHUA / XINHUA VIA AFP

Porto di Shanghai

Per quanto riguarda le spedizioni attuali da Italia a Stati Uniti, si legge ancora nella nota di ExportUSA, il costo di spedizione dei container varia da porto a porto: dai 10 ai 12 mila dollari contro i 3.500 dollari della situazione antecedente alla crisi generata dalla pandemia. Mentre vi è una variazione da 14 a 15 mila dollari da punto interno a punto interno.

“Queste sono le stime più attuali. Precisiamo, peró, che a seguito della chiusura del porto di Shanghai, ci sono attualmente 500 navi container bloccate: i costi di spedizione potrebbero, quindi, ulteriormente aumentare”. Non solo: questa recente chiusura, potrebbe portare al blocco di intere produzioni comportando stalli nei cantieri e, di conseguenza delle filiere su scala globale.

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©  CHEN JIANLI / XINHUA / XINHUA VIA AFP

Porto di Shanghai

Spiega Lucio Miranda, presidente di ExportUSA: “Il contesto e la struttura normativa per superare i problemi legati alla supply chain esiste già: non serve inventare la ruota. Basterebbe inserirsi nel Rapporto sullo stato della supply chain pubblicato dalla Casa Bianca il 24 febbraio 2022, al cui interno le principali agenzie federali hanno individuato le categorie merceologiche per le quali sussiste una criticità nel mercato americano. Tengo a sottolineare che all’interno del rapporto redatto dalla Casa Bianca, l’orientamento dell’Amministrazione Biden è quello di superare l’offshoring puntando al Friend Shoring. Esistono quindi tutti i presupposti per approfondire il dialogo con gli Stati Uniti in maniera concreta, presentando le aziende italiane attive nelle categorie merceologiche interessate”.

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