I giovani: speranza o invece minaccia per il futuro?

Attualità & Cronaca

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I giovani che si battono affinchè le classi dirigenti mondiali si decidano a combattere sul serio l’inquinamento ambientale e quelli che convergono periodicamente da ogni dove, a migliaia, per i loro “rave party”.

Il nostro cuore si apre alla speranza quando vediamo stuoli di giovani che manifestano rumorosamente ma civilmente, sotto la tutela di Greta Thunberg, affinché le classi dirigenti mondiali si decidano a combattere sul serio l’inquinamento ambientale, causa diretta del riscaldamento del pianeta giunto a livelli allarmanti.

A questi giovani, impegnati in una lodevole militanza antinquinamento, rivolgerei l’invito a mobilitarsi gagliardamente contro altri giovani che convergono  periodicamente da ogni dove, a migliaia, per i loro “rave party”, verso luoghi agresti italiani, dove parcheggiano i loro inquinanti veicoli, occupano abusivamente il terreno e si accampano e festeggiano per giorni, danneggiando e lordando l’ambiente.

Il tutto con abuso di alcol e droghe, e al ritmo di una musica animalesca, traumatizzante pero’ per gli uccelli e gli altri animaletti viventi in quei luoghi.  

Giungerebbe, secondo me, prezioso l’intervento di questi  giovani scalpitanti – emuli di Greta, e promessa di un futuro migliore –  ai nostri tutori dell’ordine che scendono in campo, quasi sempre in ritardo pero’ e con scarsi risultati, contro questi altri giovani invasati  –   minaccia, invece, di un futuro ben peggiore.  

Visto che ci siamo, io suggerirei anche ai tanti giovani, e anche meno giovani, di astenersi da una pratica inquinante, invalsa pero’ da tempo.    

Sul posto dove un innocente ha perso la vita, per mano omicida o in un’altra tragica maniera, vi è l’uso di versare fiori e tutto un armamentario di oggetti, simbolo dell’innocenza e del rimpianto.

Ma anche la morte nel proprio letto, se il personaggio è famoso, suscita uno sversamento e un accumulo all’aperto, in segno di cordoglio, delle piu’ disparate cianfrusaglie, in genere, “made in China”, nazione superinquinante.

A qualche mazzo di fiori veri, si aggiunge un indigesto ciarpame colorato di plastica e di pelouche e di nastri e cartoncini; vero  atto luttuoso di vandalismo contro l’ambiente.  

Claudio Antonelli (Montréal)

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