Da settimane, e con precisa scadenza giornaliera, le emittenti televisive informano sul numero ufficiale d’infettati, guariti e deceduti causa del Covid-19. Per fare meglio capire, alle parole si uniscono chiari grafici. Insomma, la Pandemia è ancora in piena virulenza e la ricerca tenta d’individuare una possibile terapia.
Ma, su quest’ultima proiezione, non appaiono, però, grafici esplicativi, né percentuali correlati all’uso dei numerosi prodotti medicali già impiegati nelle strutture ospedaliere. Nel rispetto dell’informazione, pur senza destare speranze non codificabili in campo internazionale, rendere nota la specificità di un prodotto medico rispetto a un altro potrebbe essere un valido segnale che, nonostante tutto, si tenta di trovare una terapia valida in attesa che sia preparato un vaccino specifico.
Iniziativa, ancora più valida, se si tiene conto che è in procinto d’essere varata, in Italia, la “fase2” per consentire la ripresa d’attività lavorative indispensabili per il Paese e per la sua macilenta economia. Una proposta che ribaltiamo ai Lettori per conoscere il loro pensiero in merito.
Giorgio Brignola