I talebani sparano sui manifestanti a Jalalabad, due morti

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È successo durante un corteo contro l’abolizione della bandiera nazionale

© STRINGER / ANADOLU AGENCY / ANADOLU AGENCY VIA AFP – Talebani a Jalalabad

AGI – Almeno due persone sono state uccise e altre 12 sono rimaste ferite in una sparatoria durante le proteste a Jalalabad, dove manifestanti hanno sfilato in corteo contro l’abolizione della bandiera nazionale. Lo riferisce Al Jazeera. Secondo il corrispondente, Rob McBride “una considerevole parte” dei residenti di Jalalabad si oppone alla sostituzione della bandiera nazionale dell’Afghanistan nella città con quella dei talebani.

“Abbiamo visto sui social media immagini di proteste per le strade di centinaia se non migliaia di persone che sventolavano la bandiera nazionale”, ha riferito il corrispondente. “La bandiera e’ comparsa in una piazza importante a Jalalabad e ci sono stati scontri con i talebani”.

I talebani hanno il pieno potere in Afghanistan dove anche oggi, segnala Emergency, ci sono stati conflitti a fuoco e violenze sulla folla che tenta di lasciare il Paese. In diverse città manifestanti sono scesi in piazza in sostegno del tricolore, orgoglio per milioni di afghani che non vogliono verderlo sostituire con la bandiera bianca con la scritta Shahada, che i talebani hanno issato in diverse città conquistate e hanno esposto durante la prima conferenza stampa, ieri a Kabul. Manifestazioni sono state segnalate in diverse città tra cui Khost e appunto Jalalabad.

La situazione a Kabul è migliorata ma resta incerta. Non ci sono conflitti a fuoco se non all’aeroporto dove anche stamattina ci sono stati conflitti a fuoco e repressione delle masse che tentavano di prendere i voli”, ha detto in collegamento via Zoom Alberto Zanin, coordinatore medico del centro chirurgico per vittime di guerra di Emergency a Kabul.

In aeroporto, ha spiegato, “ci sono feriti da arma da fuoco perché qualcuno sta impedendo di avvicinarsi agli aerei, anche se ci viene difficile capire chi fa che cosa. Stamattina la situazione era ancora calda, con raffiche contro i civili, ma ad ora non abbiamo ancora ricevuto feriti dall’aeroporto”.

Zanin ha raccontato che nella notte “ci sono state raffiche di kalashnikov nel nostro distretto” e lo staff “resta preoccupato. Nessuno – ha sostenuto – sa dire oggi se continueranno gli scontri o le manifestazioni di dissenso, di certo c’e’ ancora instabilita’ e dall’osservazione diretta, c’e’ grande incertezza” ha concluso.

Intanto resta l’incertezza sulle sorti di Ashraf Ghani. L’ambasciata afghana in Tagikistan ha richiesto all’Interpol di arrestare il presidente deposto, del consigliere per la sicurezza nazionale, Hamdullah Mohib e di Fazel Mahmood, ex capo consigliere di Ghani. L’arresto è stato richiesto dopo le notizie di una fuga di Ghani dall’Afghanistan con borse piene di denaro. Secondo alcuni media locali l’ex presidente si trova in questo momento ad Abu Dhabi. Altri media internazionali riferiscono invece che Ghani è arrivato nell’Oman dopo essere stato respinto dal Tagikistan.

Redazione Corriere Nazionale

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