I vip che sono finiti sul lastrico

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Sono molti i vip che sono finiti sul lastrico.

In questa sede non tratterò delle celebrità di Hollywood finite dalle stelle alle stalle, ma accennerò ai problemi economici dei personaggi famosi nostrani. Innanzitutto chi è un vip in Italia? Un tempo diventavano vip coloro che avevano avuto dei passaggi televisivi, appartenevano alle eccellenze nel mondo dello sport oppure che facevano parte dello show-business.

C’è da dire che il grande pubblico conosce solo i personaggi nazionalpopolari e che spesso ignora i grandi vertici della finanza italiana. Ho sempre ipotizzato che avere ogni informazione su calciatori, vallette ed allo stesso tempo ignorare chi sono i grandi banchieri italiani, i grandi manager pubblici sia una gigantesca ed efficientissima arma di distrazione di massa. Oggi il piccolo schermo non fa più da padrone.

Sono sempre più protagoniste le influencer, che guadagnano migliaia di euro con delle foto su Instagram, facendo le testimonial di prodotti commerciali. Secondo una celebre battuta del giornalista Galeazzi i vip sono quelli che stanno nel vippaio.

Per usare una espressione di Dagospia il mondo dei vip nostrani è cafonal, anzi ultracafonal. Ma non equivocate, non fraintendete quello che leggete sul sito di Roberto D’Agostino: non è il celebre intellettuale a mettere da solo nel suo “mirino” molti grandi “italioti”. Spesso sono gli stessi vip che danno notizie sul loro conto.

Gli stessi personaggi pubblici sono alla costante ricerca di notorietà e amano far parlare di sé. La stessa cosa avviene con diverse show-girl che si mettono d’accordo con i paparazzi per farsi immortalare ed avere pubblicità sui giornali di gossip. I vip possono guadagnare molto, ma non è detto che i vip restino tali per tutta la vita.

La carriera può avere alti e bassi. E che dire delle meteore? Non c’è niente di certo. D’altronde sulla loro carta di identità molti vip dichiarano di essere artisti e devono mettere in conto anche gli insuccessi, le incomprensioni, i momenti difficili, le crisi, in una parola sola la precarietà dell’essere artisti. In fondo i personaggi dello spettacolo molto spesso sono liberi professionisti ed allora come tali dovrebbero essere previdenti, cauti. Invece alcuni sperperano guadagni, dilapidano patrimoni.

Le carriere poi finiscono. I telefoni smettono di squillare. Il lavoro finisce. Iniziano le crisi economiche e poi quelle psicologiche ed esistenziali. Purtroppo l’estro ed il talento spesso mal si conciliano con il valore tutto borghese della gestione oculata dei propri risparmi. Spesso alcuni artisti non si sanno gestire, si lasciano ingannare da adulatori, manipolatori, truffatori, speculatori, strozzini.

Sono tutti abili cravattari dai modi gentili e garbati, che in modo educato conducono alla rovina. I vip spesso sono le cosiddette galline dalle uova d’oro, che si sentono talvolta onnipotenti. A dire il vero talvolta dimostrano di peccare di ingenuità ed inesperienza, mentre il loro entourage li sfrutta al massimo e monta loro la testa.

Alcuni pensano che sia tutto dovuto. Pensano di essere invincibili. Pensano di poter affascinare e sedurre chiunque, talvolta in preda ad un delirio narcistico, alimentato da chi chiede favori, selfie ed autografi. In fondo all’apice della fama tutto è facile.

Tutti aprono le porte e spianano  la strada. Molte fan fanno carte false per portarsi a letto il loro attore preferito. Il vip viene odiato o amato. Non ci sono mezze misure.

È chiaro che pochissimi contestano pubblicamente i vip. Molti si limitano a fare i leoni da tastiera. La visione del mondo del vip di solito è edulcorata. Il talento per il vip è quasi sempre riconosciuto così come i meriti. Vanno alla stadio e non pagano.

Lo stesso dicasi per il ristorante. La loro stessa presenza in un locale è pubblicità. Diranno i più che il tal locale è frequentato da gente bene e rammenteranno il vip in questione.

Che dire poi se il vip farà un post a riguardo sui social? Molto probabilmente il fatto assurgerà alla cronaca nazionale. Essere vip oggi significa avere in buona parte dei casi lauti guadagni e godere di privilegi. Ma l’Italia non sempre è il paese della cuccagna. Essere cicale invece che formiche può avere dei risvolti drammatici.

L’attore Roberto Brunotti, detto er patata, ha avuto difficoltà economiche. Il presentatore Claudio Lippi è stato truffato dal suo manager.

Il cantautore Morgan ha avuto problemi economici. Leopoldo Mastelloni, Eleonora Brigliadori, Dora Moroni, Alvaro Vitali hanno dichiarato di aver finito i soldi.

Il comico Marco Baldini, spalla di Fiorello, ha perso tutto al gioco. La stessa cosa successe a Pupo, anche se poi si è ripreso finanziariamente.

Wilma Goich un tempo finì in mano agli usurai. Marco Della Noce, comico di Zelig, per un periodo fu costretto a dormire in macchina perché non poteva permettersi neanche di affittare una casa.

Per non parlare di Laura Antonelli e Franco Califano che vissero gli ultimi anni della loro vita in ristrettezze economiche. Il pubblico come al solito si divide: ci sono hater che godono dei problemi dei vip, dicendo che a loro non fanno alcuna pena e che dovevano pensarci prima, ma ci sono anche casi di ammiratori che sono disposti ad aiutare i beniamini in difficoltà col crowdfunding.

Ad esempio un signore ha messo a disposizione una casa di sua proprietà per la cantautrice Gerardina Trovato. Talvolta basta che in un programma televisivo venga ricordato il vip caduto in disgrazia, che venga fatto un appello al pubblico ed ecco allora che si attivano i neuroni specchio, scatta l’empatia del pubblico e di conseguenza il meccanismo della solidarietà.

In particolare vorrei ricordare il cantautore e paroliere Franco Ciani, che si è suicidato recentemente a Fidenza in un albergo per problemi economici. La sua canzone ‘Ti lascerò’ vinse il festival di Sanremo nel 1989. Ma aveva scritto altri successi come ‘È tutto un attimo’, ‘Quando nasce un amore’.

Insomma un grande talento, che sapeva scrivere canzoni emozionanti, ricche di pathos e dotate di grande capacità evocativa. Un grande talento che ha deciso di morire da solo, lontano dagli affetti più cari, soffocandosi con un sacchetto di plastica.

Ha avuto due donne bellissime ed altrettanto intelligenti come Anna Oxa, sua interprete, e la sua ultima moglie Emanuela Falorni, oggi personal trainer.

In questo caso le difficoltà economiche unite ad una delusione artistica hanno fatto scaturire una tragedia.

La stessa identica cosa avvenne anche per il campione della Roma, Agostino Di Bartolomei.

Gli estremi gesti di questi vip sono molto probabilmente stati determinati da una depressione reattiva, causata a sua volta dalla deprivazione relativa: percepivano la differenza tra le loro aspettative, i loro meriti e la loro effettiva condizione materiale.

È questo gap il fattore principale dei loro suicidi, oltre al fatto che per molti vip la stessa perdita di popolarità è un lutto da elaborare. Per gli artisti in stato di povertà nel 1985 è stata istituita la legge Bacchelli. Però lo Stato non riesce a soddisfare tutte le richieste di aiuto ed alcuni artisti finiscono poveri e dimenticati. Poi tutti si ricordano del personaggio solo quando è morto.

Ma talvolta la notizia merita solo un trafiletto. D’altronde come si suol dire il mondo è crudele e la gloria postuma è riservata a pochi.

Davide Morelli

Redazione Corriere Nazionale

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