Il 15% dei centri estetici ispezionati dai Nas non rispetta le norme sul Covid

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Blitz dei carabinieri nei centri estetici e massaggi in tutta Italia, emesse multe per 94 mila euro, sospese 11 attività e riscontrate 15 irregolarità penali   

© carabinieri nas 
– Controlli dei carabinieri del Nas 

Ben 117 centri massaggi ed estetici irregolari su 785 controllati. È quanto rilevato dai Carabinieri dei NAS che, d’accordo con il ministero della Salute, hanno condotto su tutto il territorio nazionale per verificare la corretta erogazione dei servizi e il rispetto delle norme anti Covid.  

 

“Le irregolarità riscontrate sono pari al 15% degli obiettivi ispezionati“, si legge in una nota dove si precisa che sono state segnalate 130 persone all’autorità giudiziaria e amministrativa, contestando sanzioni per 94 mila euro.  

In particolare, sono state contestate 80 violazioni circa la corretta attuazione delle misure di contenimento alla diffusione da Covid-19, come la mancata sanificazione periodica e l’assenza di informazioni a favore degli utenti sulle norme di comportamento e di distanziamento (36 sanzioni), nonché il mancato rispetto dell’obbligo di certificazione anti-Covid (44 sanzioni). 

In relazione alle irregolarità su quest’ultimo aspetto, 20 hanno interessato operatrici che svolgevano massaggi ed attività estetiche senza il green pass.

Altre 51 violazioni hanno riguardato la conduzione delle attività in ambienti inadeguati e svolte in assenza dei minimi requisiti professionali per l’erogazione dei servizi, determinando, nelle situazioni più gravi, la sospensione di 11 attività di estetica e massaggio.

I Nas hanno infine accertato 15 irregolarità penali in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e per esercizio abusivo della professione, individuando, tra l’altro, una cittadina di origine cinese, titolare di un centro massaggi, risultata priva di permesso di soggiorno e già oggetto di una precedente segnalazione per il reato di sfruttamento della prostituzione.

Tra gli interventi eseguiti dai carabinieri, c’è quello a Roma presso un negozio annesso ad un centro estetico, culminato con il sequestro di oltre 200 cosmetici risultati contenere metalli pesanti fino a 7 volte superiori ai limiti massimi di legge. agi 

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