Il 25 marzo 2021 è stato celebrato nel mondo il VII° centenario dalla morte di Dante

Arte, Cultura & Società

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La data è stata individuata dal MIBAC attraverso il Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta.

Vittorio Sgarbi celebrerà alla sua maniera Dante, dall’8 al 12 dicembre 2021 al Teatro Olimpico di Roma, in uno spettacolo della durata di 2 ore e 30 minuti, senza intervallo.

Intesserà inediti fili conduttori nello scambio con Giotto, nello spettacolo “Dante, Giotto e l’Amore” della Corvino Produzioni, da un’idea di Sabrina Colle, con musiche composte ed eseguite da Valentino Corvino (violino, viola, oud elettrico), video di Elide Blind e Simone Tacconelli, service tecnico Promoled e allestimento scenico di Domenico Giovannini.

Entrambi eminenti attori di una nuova raffigurazione culturale, le opere di Dante e Giotto hanno condizionato i modelli stilistici a seguire, influenzato canoni filosofici, sociali e spirituali del tempo, giungendo a noi come imprescindibili fondamenti di cui facciamo quotidianamente esperienza. 

Ricordiamo che Vittorio Sgarbi ha esordito al Festival La Versiliana nell’estate 2015 con lo spettacolo teatrale “Caravaggio”, dove con sorprendenti salti temporali ha condotto il pubblico in un percorso illuminante dentro le viscere artistiche e sociali di Michelangelo Merisi, universalmente detto “Caravaggio”.

Tali vicende hanno disvelato straordinari fenomeni premonitori della contemporaneità.

Il pubblico ammaliato dall’inedita percezione, e stimolato dall’abile miscela di racconto, immagini e suoni, ha sperimentato l’indissolubile comunione con l’esperienza caravaggesca, esperienza riproposta negli spettacoli seguenti altrettanto fortunati “Michelangelo” (Stag.2017/18), “Leonardo” (Stag.2018/19) e “Raffaello (Stag.2019/20).

Le magistrali performance di Vittorio Sgarbi han fin qui dimostrato come artisti antecedenti al nostro secolo abbiano fortemente inciso il modo di percepire il nostro quotidiano in cui siamo immersi.

Questo quinto spettacolo, che andrà in scena, su cui verte la nuova indagine di Vittorio Sgarbi, porta una novità,  raddoppia i protagonisti, mettendo al centro la figura di Dante Alighieri (Firenze 1265 / Ravenna 1321) in relazione paritetica con il contemporaneo Giotto di Bondone (Colle di Vespignano 1267 / Firenze 1337).

Vito Piepoli

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