Il Bari frena la corsa col Foggia. Solo un pareggio

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In genere il troppo entusiasmo non ha mai generato nulla di buono. Tante, infatti, le gare perse o comunque terminate sotto le aspettative, e stasera le cose non sono andate, poi, così diverse dalla norma, infatti il Bari non è riuscito ad incasellare la quinta vittoria consecutiva impattando contro un ottimo Foggia. E questa, coi satanelli, era la prima gara di un ciclo difficile composto da quattro partite dal coefficiente di difficoltà alto, dal quale si doveva capire se quel primo posto era frutto di un caso e se era meritato.

Tra gli oltre ventimila del San Nicola immunizzati dalla Champions di stasera e dalla diretta di Raisport, tante le facce note che, fino adesso, avevano disertato lo stadio e che non hanno proprio potuto fare a meno del fascino della gara. Un classico, insomma, nessuna novità. A Bari funziona così: tutti lo snobbano, magari attratti dalle cosiddette “strisciate” in tv, ma poi quando le cose vanno bene, escono come i polpi dalle tane.

Il Foggia non era un avversario qualunque, no. Quello coi dauni era il test, forse, più probante fino adesso per capire se il Bari faceva sul serio o se si è divertito, fino adesso, con le squadre di medio bassa caratura. Poi, volete mettere, c’era il “gusto” di battere Zeman che, si sa, è sempre uno degli obiettivi di chiunque affronta il boemo. Fatto sta che ancora non sappiamo, dopo la gara di oggi, se il Bari farà un campionato a sé o dovrà lottare per conquistare la promozione.

Una prova, quella del Foggia, sfacciata, quasi incosciente ma pratica, rapida, dove le idee hanno corso più veloci dei piedi, dall’altro lato il Bari che ha spesso girato a vuoto subendo la difesa alta dei foggiani che ha fatto molta fatica ad imbastire il gioco e ad imporre il suo primato in classifica. D’Errico e Maita hanno avuto poco spazio per costruire azioni vincenti. Solo dopo il gol di Maita il Bari è riuscito a coordinare geometrie esistenziali, per dirla alla Battiato,  mettendo più ordine nel gioco soprattutto con Marras, davvero un’ira di Dio stasera, però i satanelli hanno retto bene l’urto dei baresi.

Mignani cambia ancora: dentro Pucino e Ricci dal primo minuto insieme a Marras, fuori, dunque, rispetto a Campobasso, Mazzotta, Belli e Antenucci.

Un primo tempo bello, pirotecnico, vibrante, intenso ma soprattutto tesissimo considerati i tanti falli commessi, col nervosismo che sin dai primi minuti ha messo piede sul terreno, con due occasioni per una nitide confezionate, la prima di Ferrante che da solo si è fatto ipnotizzare da Frattali che ha effettuato un mezzo miracolo, e poi con Marras che liberatosi del suo avversario, ha sferrato un tiro alla Insigne ma il pallone è terminato di un soffio al lato.

Molto alta la difesa del Foggia che ha permesso più volte gli attaccanti del Bari entrare tra le maglie rossonere. Poi tante le incursioni dei rossoneri che hanno provocato parecchi grattacapi alla difesa barese che, comunque, si è fatta trovare pronta nel respingere.

Ma poi, ad un tratto, la luna che splendeva sul San Nicola ci ha pensato a far sbloccare la gara su un corner di Botta che Maita, di testa, ha deviato in rete facendo passare i Bari in vantaggio.

Il secondo tempo non è stato diverso dal primo con occasioni da rete da una parte de dall’altra tutte sbagliate per imprecisione ma anche per bravura delle difese, Incredibile quella capitata sui piedi di D’Errico che ha sbagliato clamorosamente il 2-0. La gara è rimasta intensa ed il Foggia con Ferrante ha siglato il pareggio su una delle tante incursioni pericolose. Mignani le ha tentate tutte cambiando la batteria in attacco con Antenucci, Simeri e Citro ma il risultato purtroppo non è cambiato.

Una gara che lascia l’amaro in bocca, ma è anche un punto che comunque fa classifica. Si, è vero, ci si aspettava un Bari formato Campobasso, ma oggi c’è stato un grande protagonista, Zeman, perché la sua impronta si è vista chiara, un Foggia con non grandi risorse individuali ma che nel complesso ha giocato una grande partita, occorre essere onesti. Il punto va preso per buono, non dimentichiamo che il Bari è imbattuto dopo 10 giornate, diciamo che i vincitori sono i 22mila del San Nicola che hanno regalato uno spettacolo incredibile. Ora non è che non si è vinto e ci si sente autorizzati a rimanere a casa, qui occorrono tutti, perché bisogna fare una battaglia, il duello sarà tra Bari e Catanzaro che tra due domeniche si giocherà a Bari.

Sapevamo che il Bari avrebbe trovato un ostacolo, non si poteva vincere a mani basse, e l’ostacolo è stato Zeman per un risultato giusto che va accettato, per quanto ci si aspettava una prestazione superiore da parte del Bari.

Inutile far drammi, questa squadra va sostenuta. Occorre essere ottimisti perché una vittoria ci stava, sarebbe stata la miccia della svolta, ma purtroppo non è stato così.

Domenica c’è un altro derby a Francavilla Fontana, forse meno prestigioso di questo di stasera, obiettivo riprendere subito il cammino, vale a dire a vincere.

Massimo Longo

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