Il Bari pesca la Feralpisalò, un’ennesima squadra inedita. O quasi

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Sarà, dunque, la Feralpisalò l’avversaria che il Bari incontrerà domenica prossima per il primo turno dei playoff nazionali. Una squadra relativamente inedita per il Bari perché se è vero che non l’ha mai incontrato nei vari tornei di categoria che contano, è altrettanto vero che l’ha incrociata una volta sola nella sua storia, il 30 luglio, in occasione del ritiro di Borno del 2011-12 quando, di ritorno dalla località bresciana della Val Camonica, il Bari di Vincenzo Torrente si fermò per una ulteriore settimana a Darfo Boario per proseguire la preparazione, e fu proprio in quella occasione che il Bari incontrò in amichevole la squadra benacense battendola per 2-1 con reti di Forestieri ed una autorete di un giocatore salodiano.

Un’avversaria, la Feralpisalò, solo sulla carta alla portata ma in realtà molto insidiosa, una squadra dal pedigree giovanissimo essendo stata istituita nel 2009 e che rappresenta Lonato del Garda e Salò dove vi è la sede sociale, una ridente cittadina, quest’ultima, affacciata sul lago di Garda in provincia di Brescia, celebre nella storia del secolo scorso per essere stata la sede costituente della Repubblica Sociale Italiana guidata da Mussolini, i cui colori sociali sono una novità assoluta (blu e verde), che si è piazzata al quinto posto nel suo girone ottenendo ben 60 punti e che ha dato del filo da torcere a tutte le pretendenti alla promozione. Nelle sua rosa c’è il solito mix di esperienza e gioventù con De Lucia, ex portiere biancorosso, Giani ex Spal, Perugia, e Vicenza, Legati con trascorsi al Milan Padova, Venezia e Carpi delle meraviglie, e vari giovani promettenti provenienti da club di serie A.

La squadra di Auteri che marcerà verso Salò con le camicie biancorosse, ha il piccolo vantaggio di giocare la gara di ritorno al San Nicola mercoledì 26 maggio prossimo.

Insomma, un’altra squadra inedita che incontrerà il Bari come tante volte è successo nella sua storia, una di quelle che, con grande rispetto, noi spesso denominano squadre “beckettiane” in relazione al teatro dell’assurdo di Samuel Beckett.

 

Massimo Longo

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