Il Bari termina l’avventura di Coppa Italia ai rigori e a testa alta

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Sfida dal sapor antico, quasi aristocratico, quella di stasera tra due squadre che han visto ribalte cadette, ma anche di serie A, e che si spera, almeno per il Bari che è messo peggio della squadra estense, di tornare a rivederle molto presto. Certo, passare tout court dal Trastevere alla Spal è tanta roba.

Il Bari è partito per Ferrara ieri mattina con tanti trolley pieni di umiltà avendo scelto il treno quale mezzo di trasporto, un mezzo “proletario” alla portata di tutti, piuttosto che un costoso aereo che li avrebbe portati a destinazione in due ore. E la stesa umiltà la si è intravista in campo anche perché di fronte avevano una formazione di categoria maggiore. Ma tutta quella superiorità non si è intravista. Il Bari ha giocato bene, prestando spesso, fisiologicamente, il fianco agli avversari ma senza sbavature e rimanendo sempre attenti soprattutto in difesa.

Ad Auteri bastava vedere qualche altro passo avanti in relazione all’assimilazione dei suoi schemi e sicuramente avrà tratto ottime indicazioni.

Con Semenzato appena arrivato in ritiro e subito titolare, parola al minutaggio e, conseguentemente, spazio a chi ha giocato di meno, così come ha fatto Marino coi suoi, pur senza alterare gli equilibri sportivi così da onorare l’impegno. Auteri ha mandato in campo Marfella tra i pali, Celiento, Minelli e Perrotta centrali di difesa, Andreoni e Semenzato esterni, Maita e De Risio a centrocampo, a sorpresa Corsinelli ala destra con D’Ursi dall’altra parte, e Candellone centravanti. Dunque Antenucci, l’ex di turno, è partito dalla panchina.

Buon primo tempo, equilibrato, divertente, giocato da due squadre che volevano vincere, affrontato da tutte e due a viso aperto nonostante la qualità maggiore degli estensi, qualche occasione limpide per la Spal, ma il Bari ha aggredito col piglio giusto come una squadra rodata, ha avuto il centrocampo tra i piedi e a tratti lo ha pure dominato ma ha avuto difficoltà nel mandare a rete l’attaccante trovando tutti varchi chiusi. Buon giro palla, veloce, manovriero, centrocampo costruito bene che ha lanciato chi si è smarcato quando ce n’era la possibilità. De Risio e D’Ursi sono andati vicino al vantaggio mentre quattro le conclusioni della Spal che ha giocato di contropiede.

Il secondo tempo non è stato dissimile dal primo. E’ stata sempre la Spal a cercare le conclusioni mentre il Bari ha continuato a giochicchiare a centrocampo indietreggiando il suo baricentro e la Spal ne ha approfittato per pigiare sull’acceleratore guadagnando campo di momento in momento ma la difesa barese, compatta, se l’è cavata molto bene.

Allora Auteri ha provato a smuovere le acque facendo entrare Marras al posto di Semenzato che ha dimostrato di non avere ancora la condizione fisica giusta per giocare una gara intera. E mentre Marino decideva di chiudere la pratica facendo entrare Floccari, una punta di esperienza, Auteri ha fatto scoccare l’ora di Antenucci che è entrato tra gli applausi dei mille del “Mazza” e con lui anche Ciofani, mentre D’Ursi e Corsinelli sono usciti. C’è spazio anche per Bianco e Sabbione.

Jankovic ha avuto l’occasione buona per sbloccare il risultato ma il suo tiro è stato parato bene da Marfella.

E alla fine del tempo regolamentare, una triangolazione Antenucci-Celiento si è finalizzata con un tiro di quest’ultimo che davanti al portiere ferrarese, ha tirato il pallone che è terminato di un soffio fuori. E’ stata l’occasione più importante del Bari.

Si va ai supplementari dopo una bella gara dove la Spal ha dato quel qualcosa in più tipico della squadra di categoria maggiore, mentre il Bari si è difeso bene rendendosi pericoloso, però, solo marginalmente dando, tuttavia, l’impressione di reggere bene i ritmi nonostante l’avversario di una categoria maggiore.

Il canovaccio è lo stesso: il Bari ha fatto una gara accorta, ha capito che l’avversario doveva fare la partita (e l’ha fatta) regolandosi di conseguenza chiudendosi bene e cercando di metter il muso fuori area di tanto in tanto ma sempre con ordine e sagacia tattica.

Addirittura tanto è apparso convincente che non si è vista la differenza di categoria. Ha giocato a campo aperto fino a dare l’impressione che poteva mettere in difficoltà l’avversario.

Si va ai rigori, ai soliti maledetti rigori, dove la categoria non esiste. E’ una lotteria che premia in modo bendato. Antenucci realizza, Marras pure, Floccari calcia fuori, Candellone si fa parare e Minelli lo stesso.

Si chiude, dunque, l’avventura di coppa per il Bari e la Spal supera il turno.

Ma riteniamo che Auteri abbia avuto molte indicazioni positive. Le cosiddette seconde linee hanno convinto anche se è presto per avere certezze.

 

Massimo Longo

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