Il Bari vince a Pagani tra segnali divini e qualità e consolida il primo posto

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Quello contro la Paganese era il primo di otto incontri ravvicinati rinchiusi nel fazzoletto di soli 28 giorni. E l’incontro si presentava con un coefficiente di difficoltà notevole a causa delle tante defezioni tra squalificati ed infortunati, alle quali han posto rimedio il nuovo arrivo Maiello, le cui condizioni erano tutte da verificare, i rientranti Scavone e Maita, tre giovani della Berretti ed il redivivo Andreoni convocato per la prima volta quest’anno. Insomma, una gara difficile anche perché la Paganese, fino adesso in casa, aveva ottenuto ben 20 dei suoi 22 punti, vincendo ben sei gare, ottenendo due pareggi, di cui un pirotecnico 4-4, e perdendo solo due volte. Insomma vincere qui non era affatto facile. Ed il Bari ha vinto, con un risultato straordinario anche perché è bene che tutti si levano dalla mente che per il Bari sarà dappertutto una passeggiata. Prima ce lo si leva dalla mente, meglio è per tutti.

Il Bari, per contro, era chiamato a cercare la vittoria per proseguire il suo cammino alla ricerca di quell’alba da cercare dentro l’imbrunire che risponde alla promozione diretta.

Ricci, a sorpresa (Mazzotta in tribuna con qualche linea di febbre), e Belli ai lati di difesa, con Scavone al rientro in mediana con Maiello e Maita e con Mallamo a far le prove del vice Botta, mentre Antenucci e Cheddira la coppia d’attacco.

Primo tempo dominato dal Bari che ha giocato praticamente sempre sul velluto concedendo pressoché nulla alla Paganese che ha assunto un atteggiamento attendista salvo poi farsi infilare per ben due volte, la prima su rigore concesso dall’arbitro per un atterramento, ingenuo, di Ricci, rigore realizzato da Antenucci, e da Mallamo che, ricevuto il pallone da Cheddira, dalla distanza ha siglato il due a zero, poi Antenucci ha sbagliato un gol facile facile, mentre la Paganese ha continuato ad arrancare ma che proprio al 46′, con il Bari in inferiorità numerica per la momentanea assenza di Mallamo alle prese con qualche problema alla coscia, è riuscito ad accorciare le distanze con Castaldo, un gol che ha riaperto di fatto il match. Peccato, però, per come si era messa la gara, la Paganese mai si è affacciata in area se non per qualche cross innocuo col Bari che ha letteralmente dominato in lungo ed in largo, poi il gol della Paganese abbastanza fortunoso.

Simeri nel secondo tempo al posto di Mallamo, un segnale preciso da parte di Mignani che, forse, vuol trattenere l’attaccante campano tra le proprie fila.

Subito Bari vicino al gol del 3-1 con Maita che da solo davanti al portiere batte alto. Botta e risposta e anche Castaldo, subito dopo, per poco non pareggia. In questi terreni difficili provinciali, dopo che si riapre la gara è facile, molto facile, prendere coraggio.

La partita si fa più interessante, la Paganese dà l’impressionare di crederci essendo entrata più motivata, mentre il Bari tenta di far scendere il ritmo.

Ancora occasionissima per la Paganese sempre con Castaldo che sul destro ha la palla del due a due ma scivola (un primo segno divino…), poi una deviazione di un difensore barese sventa la minaccia.

Il Bari torna a vivacchiare nella metà campo campana per alleggerire la pressione senza, tuttavia, rendersi pericoloso.

I campani ricompongono la coppia d’attacco con Diop e Castaldo per provare a pareggiare mentre il Bari arranca arretrando pericolosamente il baricentro quando invece dovrebbe tentare di chiudere la partita.

Dentro Di Gennaro per Antenucci e Gigliotti per Maiello a rinforzare la difesa. Ma è sempre la Paganese a rendersi pericolosa con incursioni e con una opportunità per fortuna del Bari sbagliata.

Si soffre troppo e allora dentro Di Cesare per Scavone per irrobustire ulteriormente la difesa.

Su contropiede Simeri ha l’occasione per chiudere la partita ma tira sul portiere che gli era davanti.

E proprio nel recupero la Paganese usufruisce di un rigore per atterramento di un giocatore da parte di Frattali che viene ammonito ma, clamorosamente, il pallone calciato da Castaldo finisce sul palo graziando il Bari.

Nel calcio non c’è mai nulla di scontato. Il Bari ha rimesso in piedi una gara assolutamente alla sua portata senza riuscire a chiuderla, ma alla fine vince e continua ad essere in testa consolidando il primato. Diciamo che è andata bene, ha vinto il Bari. E’ stata una battaglia soprattutto nel secondo tempo quando la Paganese ha uscito le unghie credendoci dopo il gol sul finale del primo tempo.

Ma, per chi crede alle fatalità, non possiamo fare a meno di scrivere che il palo, forse, è anche un segnale divino, forse l’ennesimo quest’anno, che fa pensare che sia l’anno buono. Non è, infatti, la prima volta che al Bari va bene qualcosa a suo vantaggio quest’anno. Del resto la fortuna aiuta gli audaci e la stessa fortuna occorre andarsela a trovare, non arriva dal cielo, ed il Bari è stato bravo a cercarla gestendo, sia pur con qualche affanno, il vantaggio procurandosi pure alcune occasioni per triplicare e poi difendendosi come le vecchie difese di Bolchi.

Una risposta perentoria, questa vittoria, che vuol significare che anche con gli uomini contati, Mignani può fare affidamento col materiale a disposizione. E mercoledì prossimo fuori altri due: Frattali e Ricci che verranno squalificati. Polverino è avvisato.

Bene Mallamo che ovunque lo si schieri rende bene anche se non ha, proprio, le caratteristiche del trequartista, ma quando uno sa giocare al calcio lo fa anche in un ruolo non suo. Poi quel tiro dalla distanza che non pensavamo fosse del suo repertorio, dunque i nostri complimenti al giocatore, davvero un valore aggiunto in questa squadra. Anche Ricci ha fatto una grande gara sulla sinistra. Non ha fatto rimpiangere Mazzotta, un altro segnale per il quale Mignani può contare anche su di lui.

La difesa ha un po’ sofferto soprattutto Castaldo, un giocatore di categoria e di rango vicino ai quarant’anni che si è reso molto pericoloso.

Il Bari non è una squadra cattiva anche se talvolta lo ha mostrato, forse ha creduto di esserlo fin troppo ma poi ha mollato sul gol di Castaldo. Oggi ha commesso, forse, un errore di supponenza, forse si sentito superiore all’avversario e poi ha mollato, ma sono dettagli, perché poi la differenza la fa sempre la qualità del Bari. Del resto, diceva J.P. Sartre, “nel calcio tutto viene complicato dalla presenza della squadra avversaria”. Parole tanto semplici, banali, quanto opportune che stanno a significare che non è mai il caso cullarsi sugli allori. Con nessuno anche se tecnicamente c’è un enorme divario, rispetto e attenzioni si, paura mai.

E adesso che si metta alle spalle in fretta questa vittoria e che si pensi al Monterosi Tuscia contro il quale giocherà mercoledì pomeriggio. C’è da bissare la vittoria assolutamente. Con tutto il rispetto per i viterbesi, ovviamente. Bisogna battere il ferro finché è caldo, come suol dirsi. Con D’Errico e Pucino e forse con Paponi e Bianco, si spera anche con Mallamo uscito per infortunio. E chissà, forse con qualche nuovo arrivo in più.

Massimo Longo

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