Premio Oscar come miglior film e Oscar alla regia, uno dei primi film sulla guerra del Vietnam.
Un capolavoro diretto dal quasi esordiente Michael Cimino che prima di quest’opera monumentale, aveva diretto un solo film nel 1974 dal titolo “Una calibro 20 per lo specialista” con Clint Eastwood come attore.
“Il cacciatore” (The Deer Hunter,1978) dura 182 min. fu definito un romanzo cinematografico, diviso in due parti: la prima parte è tutta ambientata in una cittadina della Pennsylvania, abitata da una comunità operaia di origine ucraina alle prese con i preparativi e i festeggiamenti di un matrimonio, la seconda parte invece è ovviamente ambientata in Vietnam e vede i tre protagonisti che avevamo lasciato ai festeggiamenti del matrimonio, prigionieri dei vietcong e torturati un campo di prigionia.
La prima parte è amena, delicata, poetica e umana invece la seconda rappresenta l’abisso dell’umanità, la guerra e la violenza.
È un film sull’amicizia e sull’assurdità della guerra la cui metafora è meravigliosamente rappresentata dalla tortura della roulette russa che i prigionieri devono subire quotidianamente nel campo vietnamita.
Lo stile di Cimino è pienamente esplicato attraverso immagini incredibili con la splendida fotografia di Vilmos Zsigmond, picchi formali ed ellissi assurde e tutto diverrà ancora più delirante nel suo film successivo “I cancelli del cielo” del 1980, per una durata di 220 min. quest’ultimo ormai entrato nella leggenda delle opere più ridondanti, titaniche e sognanti della storia del cinema.
I protagonisti de “Il cacciatore” sono Robert De Niro, Christopher Walken, John Savage, John Cazale e Meryl Streep… non credo si debba aggiungere altro!
È triste morire senza aver visto “Il cacciatore”!
Lino Aulenti
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