Il Cagliari vince il razzismo con una poesia di Grazia Deledda

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La società ha voluto rispondere ai “buu” razzisti uditi contro l’Inter, nei confronti dell’attaccante Lukaku, con una poesia scritta dalla scrittrice sarda, premio Nobel per la letteratura

La notizia sarebbe certamente il secondo trionfo in campionato del Cagliari di Maran che nell’anticipo della quarta giornata di Serie A ha superato per 3-1, tra le mura amiche, il Genoa di Andreazzoli. Ma è quello che è avvenuto prima del fischio d’inizio del match a rappresentare, per davvero, una vittoria per tutto il calcio italiano. Una vittoria molto più importante dei tre punti assegnati durante i 90 minuti di gioco.

La società sarda ha voluto rispondere ai “buu” razzisti uditi contro l’Inter nei confronti dell’attaccante Lukaku, che hanno fatto scendere ombre e critiche sopra la Sardegna Arena, casa del Cagliari calcio. Sui seggiolini dello stadio, i tifosi hanno trovato un volantino contenente una poesia di Grazia Deledda, prima donna a ricevere il Nobel per la letteratura, e punto di riferimento per l’intera cultura italiana. 

La poesia s’intitola “noi siamo sardi” e il testo ricorda, fin dall’incipit, le origini ricche di contaminazioni del popolo sardo, terra di conquista e incontro tra i popoli: “Noi siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi. Siamo le ginestre d’oro giallo che spiovono sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese”. Il presidente Giulini ha cosi’ preso posizione contro quello che non puo’ essere chiamato tifo: “Chi tradisce i nostri valori non puo’ stare nel nostro stadio”. 

“Noi siamo Sardi”

Noi siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi,
romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.

Siamo le ginestre d’oro giallo che spiovono
sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.

Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo,
lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.

Siamo il regno ininterrotto del lentisco,
delle onde che ruscellano i graniti antichi,
della rosa canina,
del vento, dell’immensità del mare.

Siamo una terra antica di lunghi silenzi,
di orizzonti ampi e puri, di piante fosche,
di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.

Noi siamo sardi.

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