Il caso della ragazza iraniana morta perché indossava male il velo

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La 22enne iraniana Mahsa Amini, è deceduta  in ospedale a Teheran dopo essere stata fermata della polizia religiosa.

di Marta Allevato

© Afp – Ragazze iraniane con il velo

 

AGI – Una 22enne iraniana, Mahsa Amini, è morta in ospedale a Teheran, dopo essere finita in coma mentre si trovava in custodia della polizia religiosa, che l’aveva fermata tre giorni prima perché non indossava correttamente il velo.

Come riportano diversi media iraniani indipendenti, la ragazza è deceduta all’ospedale Kasra nella capitale, dove la gente ha iniziato subito a radunarsi in segno di soldiarietà e protesta dopo che la notizia del suo decesso ha iniziato a circolare.

Video pubblicati sui social e rilanciati anche dai giornalisti della Bbc mostrano una forte presenza di agenti della sicurezza all’esterno della clinica: il nome della ragazza era diventato trend topic su Twitter in farsi in questi giorni, con diverse personalità iraniane di rilievo, come il regista premio Oscar Asghar Farhadi e l’attrice Golshifteh Farahani, che hanno denunciato l’accaduto sui social.

“Mahsa Amini, finita in coma dopo essere stata trattenuta da una pattuglia della polizia morale è morta”, riporta in breve il quotidiano riformista Etemad, citando come fonte uno zio della giovane. La 22enne era stata arrestata martedì pomeriggio mentre era in visita a Teheran con dei parenti, per non aver indossato correttamente il velo ed è stata portata in una stazione di polizia per assistere a “un’ora di rieducazione”, ha denunciato la sua famiglia.

Alcune ore dopo, è stata ricoverata all’ospedale Kasra in coma: la versione delle autorità eèche ha avuto un infarto, ma la madre e il fratello hanno riferito che la ragazza godeva di ottima salute. La polizia ha confermato l’arresto solo ieri e ha spiegato che Amini “improvvisamente ha avuto un problema cardiaco ed è stata immediatamente portata in ospedale”.

Il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha ordinato al ministero dell’Interno di aprire un’inchiesta per chiarire la vicenda. Da parte sua, Amnesty International è tornata a denunciare come “degradante e discriminatoria” la legge sull’obbligo del velo per le donne in Iran.

Dalla rivoluzione islamica del 1979, la legge in vigore in Iran richiede alle donne, iraniane e straniere e qualunque sia la loro religione, di coprire il capo e indossare vestiti ampi che nascondano le forme.

Lo zelo delle autorità su questo tema era notevolmente diminuito sotto il precedente governo del presidente pragmatico, Hassan Rohani, e un numero crescente di donne iraniane, a Teheran e in altre grandi città, lascia spesso i capelli quasi scoperti. Negli ultimi mesi, però, sotto la presidenza dell’ultraconservatore Raisi, gli interventi della polizia per far rispettare l’obbligo del velo si sono moltiplicati.

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