Il Governo in lotta con la seconda ondata della pandemia contrastato dall’opposizione

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Il Governo in lotta con la seconda ondata della pandemia contrastato, comunque faccia, da un’opposizione che mira solamente a destabilizzare le istituzioni democratiche.

di Raffaele Vairo

L’Italia, si sa, è terra di santi, poeti, navigatori, costituzionalisti, virologi e infettivologi. Oltre che di allenatori internazionali di calcio. Sono tutti che dicono la loro con la convinzione che sia la verità assoluta. Ma non mancano contraddizioni anche tra gli scienziati che possiamo dividere, ormai, in due categorie: la scienza ufficiale e la scienza alternativa. Mentre il Governo si avvale della scienza ufficiale e, quindi, riconosciuta, gli oppositori si rivolgono alla scienza alternativa, quella che nega l’esistenza del problema virale o che ritiene il virus incapace di causare ammalati gravi che intasano ospedali e strutture predisposte per la terapia intensiva o semintensiva. La televisione, poi, è diventata la più importante fonte di propagazione di un diverso virus che, però, non è meno grave del Covid 19: il virus del terrore che è l’anticamera per la depressione.

Non si è compreso che per vincere l’epidemia e garantire la salute pubblica bisogna agire tutti di concerto. Contro Conte c’è un coro di voci che risultano stonate in un momento come questo. Ci sono persone, nella maggioranza e all’opposizione, che remano contro a prescindere dal grave rischio al quale siamo esposti. Anzi, contribuendo ad amplificarlo (il rischio, s’intende) con discorsi senza fondamento. Le opposizioni contestano ogni provvedimento governativo senza indicare una qualche alternativa. Anzi, in contraddizione con quanto hanno dichiarato appena qualche ora prima. Salvini e Meloni, ad esempio, rimproverano al Governo di non aver predisposto per tempo misure che potessero frenare la veemenza del virus. Secondo loro il Governo avrebbe avuto il tempo sufficiente da giugno per provvedere in termini di personale sanitario e di dispositivi medicali oltre che di strutture ospedaliere e di ambulatori per la cura dei nuovi contagiati. Ebbene Salvini il 25 giugno, anche confortato da affermazioni gratuite di esperti alternativi, riteneva che ormai la guerra contro l’epidemia poteva considerarsi conclusa e riteneva iettatori coloro che parlavano di una seconda ondata che poi, invece, si è puntualmente verificata. Vi ricordate? Salvini disse: “Ma perchè dovrebbe esserci una seconda ondata?”. Ma poi, il 16 ottobre, rimproverava il Governo per non aver fatto nulla per prevenire gli effetti della seconda ondata. La sig.ra Meloni che, a quanto riferiscono fonti di stampa, è la rappresentante in Italia dell’alta finanza internazionale, emanava le seguenti amene sentenze, il 24 giugno: “Non ho scaricato l’app Immuni e invito tutti a non scaricarla”: il 29 luglio: “Stato di emergenza? Al governo pazzi irresponsabiliNon sono negazionista ma in Europa solo noi proroghiamo l’emergenza”; il  19 agosto: “L’obiettivo del governo è mantenere la paura per mantenere se stesso”; il 23 ottobre: “Non hanno fatto niente di serio per fermare la seconda ondata di covid”.

Tutte affermazioni che comprovano che (a) il Governo non è stato affatto inerme e (b) Salvini e Meloni fanno affermazioni irresponsabili, salvo poi rimangiarsi tutto senza provare vergogna.

La verità è evidente.

L’escalation dell’epidemia ha costretto il Governo a misure che penalizzano pesantemente alcuni settori produttivi. Esercizi pubblici, bar e ristoranti sono stati fortemente limitati nell’esercizio della loro attività con gravi conseguenze sul fatturato. Ciò ha determinato manifestazioni contro il Governo nella convinzione che la chiusura delle loro attività non comportasse rischi sulla diffusione del contagio. In ciò incoraggiati da amministratori pubblici, sindaci e parlamentari, che hanno impudentemente cavalcato la protesta con l’obiettivo di indebolire l’Esecutivo. Prospettiva da incoscienti, perché la caduta del Governo in questo momento avrebbe gravi ripercussioni sulla salute pubblica e sull’economia nazionale.

Le proteste che più destano allarme sono quelle della cultura. Attori, registi e responsabili della gestione dei teatri, pur ritenendo grave la diffusione dell’epidemia, ritengono che non vi siano luoghi più sicuri della sale cinematografiche e dei teatri, dove sono garantite severe misure atte ad evitare i contagi. Affermazioni puntualmente contraddette da quanto è successo, ad esempio, all’interno del Teatro della Scala, dove, per il rilevante numero dei contagiati, è stata disposta la quarantena.

Ora, però, il Governo non può ignorare le proteste di piazza che sono causate dal grave disagio economico prodotto dalla chiusura totale o parziale delle attività di alcune categorie di operatori commerciali. Anche se cavalcate da politicanti da strapazzo e da frange di estremisti che mirano al disordine sociale per dimostrare incapacità vere o presunte di Conte e dei Ministri che compongono il Consiglio dei Ministri. Nelle grandi città, Roma, Milano, Napoli, Torino, Avellino, Lecce, le rivolte antipandemia sono state innescate da movimenti compositi e contraddittori, che, però, sarà bene non liquidare con una certa faciloneria. Anche per individuare errori commessi a livello regionale da amministratori impreparati e incapaci che hanno alimentato la pandemia a causa di strutture e servizi sanitari pubblici fortemente indeboliti per favorire il privato. La Lombardia è l’esempio più lampante. La sanità pubblica è stata indebolita, il tutto a vantaggio della sanità privata. Errori commessi nel corso degli anni nell’illusione che privato è bello.

Per far fronte al disagio economico delle aziende commerciali il Governo ha emanato un DPCM che lo autorizza a indennizzare gli operatori economici e tutti gli addetti con somme di denaro che arriveranno direttamente nei conti correnti degli interessati. Speriamo che le operazioni procedano regolarmente secondo le legittime aspettative. La speranza è che ciò avvenga, in quanto sono stati autorizzati gli uffici fiscali che sono in possesso di tutti i necessari dati. 

Raffaele Vairo

redazione@corrierenazionale.net

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