Il “merito” d’essere figlio di re

Attualità & Cronaca

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Sicuramente per mia colpa, ignoranza, non so, certo è che non riesco a capire l’interesse di milioni di persone per i festeggiamenti tributati alla regina Elisabetta, in occasione del Giubileo di platino per i 70 anni di regno al trono di Inghilterra.
Non si chiederà lei stessa, l’anziana signora, se tali festeggiamenti siano meritati? Un santo diventa santo grazie alle sue virtù cristiane, perlomeno secondo la Chiesa.
Diventa santo, non perché il padre o la madre erano santi, è lui che acquista meriti grazie al suo comportamento nella vita. Così, un eroe non diventa eroe perché figlio d’eroi. Un martire non diventa martire, perché figlio di martiri.  Un artista non diventa artista perché figlio d’artista. E’ lui con le sue capacità, con la sua arte ad acquistare meriti. Così avviene nello sport. Una regina, che potrebbe anche essere la persona più insignificante di questo mondo, acquista il “merito” d’essere regina, per il semplice fatto d’essere figlia di re e regine. Che senso ha?  Se lo chiederà l’anziana signora?

Renato Pierri

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