Il Parlamento europeo chiede di riformare l’Unione

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Nell’ultima plenaria della Conferenza sul Futuro dell’Europa è stata avanzata la richiesta di cambiare i trattati

© European Union, 2022 – Nel weekend si è tenuta a Strasburgo l’ultima plenaria della Conferenza sul Futuro dell’Europa

Si è conclusa a Strasburgo l’ultima plenaria della Conferenza sul futuro dell’Europa (Cofoe), il percorso di democrazia partecipativa iniziato un anno fa e pensato per mettere cittadini selezionati casualmente al centro della vita politica dell’Ue. Il bilancio si farà il 9 maggio, festa dell’Europa, quando i co-presidenti della Cofoe presenteranno la relazione finale ai presidenti delle istituzioni di Bruxelles. Sarà presente alla cerimonia al Parlamento europeo a Strasburgo anche il capo dell’Eliseo, Emmanuel Macron, presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea, che ha fatto della necessità di riforma delle istituzioni Ue una bandiera politica. Proprio ‘riforma’ è la parola chiave dell’ultima giornata di lavori della plenaria della Cofoe.

Dopo il consenso sulle proposte finali raggiunto ieri dalle quattro componenti della plenaria – parlamenti nazionali, Commissione, Consiglio e Parlamento europeo – la giornata di oggi si è aperta con gli interventi dei cittadini. “A inizio Conferenza tanti di noi conoscevano davvero poco l’Unione europea, ora sappiamo cosa c’è in gioco”, ha dichiarato Valentina Balzani, una delle cittadine selezionate a sorte tra i 450 milioni di europei secondo criteri che garantiscono la rappresentanza per fasce d’età, categoria sociale e titolo di studio. “Siamo stati catapultati in un’esperienza davvero incredibile e unica durante la quale abbiamo discusso e ragionato a lungo sui temi più disparati”, ha aggiunto.

“Ci siamo arrabbiati, siamo stati insoddisfatti e impazienti, abbiamo pianto, ma abbiamo anche riso tantissimo. Siamo cittadini europei, ci abbiamo creduto e continuiamo a crederci”, ha sottolineato Balzani nel suo intervento in Aula nel quale la cittadina ha messo l’accento anche sul percorso di evoluzione che ha portato il gruppo eterogeneo di centinaia di persone diverse per nazionalità, età, status sociale e bagaglio culturale a trovare la ‘quadra’ sul vasto documento di proposte. “Anche gli euroscettici tra di noi sono arrivati a difendere le idee che personalmente non condividono in nome di questo progetto comune” facendo tesoro “della logica del consenso”, ha precisato Balzani.

Tra i protagonisti dell’ultimo capitolo della Cofoe ci sono anche i gruppi politici del Parlamento europeo, l’istituzione che si preannuncia la capofila nel futuro percorso di applicazione delle proposte. Una strada piena di insidie, per tanti già compromessa dalle resistenze degli Stati membri a ogni tentativo di maggiore integrazione Ue. I relatori dei cinque gruppi politici che rappresentano un’ampia maggioranza dell’Aula – Partito popolare europeo, Socialisti e Democratici, Renew Europe, Verdi e Sinistra – hanno concordato che il progetto di proposta rappresenta un importante risultato politico al quale hanno promesso di dar seguito.

I rappresentanti di Identità e Democrazia e dei Conservatori e Riformisti europei hanno invece affermato che le proposte non riflettono l’opinione pubblica nell’Ue e hanno annunciato che i loro gruppi non le appoggeranno. L’attenzione di diversi europarlamentari è già proiettata al dibattito in Aula di martedì prossimo, quando in Parlamento arriverà la proposta di avviare un processo di riforma del trattato che disciplina il funzionamento dell’Ue. Nello stesso giorno ci sarà anche il discorso all’emiciclo di Strasburgo del presidente del Consiglio, Mario Draghi, seguito dal dibattito con gli europarlamentari. Un concentrato di eventi dal quale si inizierà a capire se la consegna della relazione finale della Cofoe prevista il 9 maggio rappresenterà i titoli di coda della Conferenza o l’inizio di una nuova stagione. agi

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