Il potere esorbitante di una società pubblica: il caso della Salerno-Reggio Calabria alta velocità

Economia & Finanza

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IL bassissimo livello di partecipazione degli elettori, alle consultazioni elettorali e ai referendum è un ulteriore segnale della grave crisi, di cui soffre la democrazia in Italia. Innegabile che i canali della partecipazione, della comunicazione sono pericolosamente ostruiti.

IL cosiddetto “governo dei migliori “, nel delirio “sviluppista”, a prescindere è anche incapace di intervenire su accadimenti, che segnano una torsione ulteriore verso la negazione delle leggi.

Grazie all’azione rigorosa, dell’Onorevole europarlamentare Rosa D’Amato di Europa Verde, è stato possibile interrogare la Commissione europea su una incredibile scelta fatta dalla società di ingegneria Italfer, gruppo Ferrovie dello Stato, per conto di Rete Ferroviaria Italiana che effettua investimenti, sulla base di contratti con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile.

Alcuni elementi di questa storia vanno preliminarmente portati, a conoscenza

La Unione europea per favorire la interconnessione tra i paesi membri, delle reti infrastrutturali nazionali e la loro interoperabilità, ha istituito 9 corridoi e, 4 di questi interessano l’Italia.

Oggetto della interrogazione dell’Europarlamentare è stata la procedura seguita da RFI, per il progetto alta velocità Salerno/Reggio Calabria, che è parte del corridoio europeo Scandinavo/Mediterraneo.

Una Decisione europea, la 1692 del 1996, due Regolamenti il 1315 e il 1316 del 2013 disciplinano i corridoi.

L’obiettivo generale è stabilire un’unica rete transeuropea multimodale per integrare trasporto terrestre, marittimo e aereo. I Regolamenti UE definiscono lo sviluppo della politica dei trasporti fino al 2030/2050.

Gli orientamenti dell’Unione, per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti sono definiti nel Regolamento 1315/2013 mentre il CEF (Connecting Europe facility) è definito nel Regolamento 1316 del 2013.

La revisione avvenuta con i due citati Regolamenti delle linee guida TEN-T è ispirata al Libro bianco, ” Tabella di marcia verso uno spazio europeo unico dei trasporti, per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile”, che si pone i seguenti obiettivi:

a) ridurre del 60% le emissioni di gas serra;

2) ottimizzare le performance delle catene logistiche multimodali;

3) aumentare l’efficienza dei trasporti e delle infrastrutture tramite il ricorso a sistemi informatici (ICT).

 

La rete TEN T è formata da una rete globale, da realizzarsi entro il 2050 e da una rete centrale, a livello UE (da realizzarsi entro il 2030) basata su un “approccio per corridoi”.

I corridoi della rete centrale dovranno includere almeno tre modalità differenti di trasporto; attraversare almeno tre Stati membri e prevedere l’accesso ai porti marittimi.

I due Regolamenti UE, la Decisione UE, due Allegati Infrastrutture ai Documenti di Economia e Finanza del 2017 e 2020, indicano come tracciato del corridoio Scandinavo/ Mediterraneo lo sviluppo lungo la costa e, in termini di potenziamento della infrastruttura.

Meno impatti, minori costi, minori tempi di realizzazione

La società di ingegneria di Fs, per conto di RFI sceglie invece un tracciato interno più lungo di 45 Km. Escavazione di gallerie per 18 milioni di metri cubi nel solo attraversamento degli Alburni, giacenza del tracciato su sorgenti sismiche classificate a livello “1” e “2”.

Altissimo impatto sociale ed ambientale. L’aspetto parimenti preoccupante è rappresentato dal fatto, che una società pubblica con un solo azionista il ministero delle finanze ignora due Regolamenti comunitari, che nella gerarchia delle fonti vengono subito dopo i Trattati UE (TUE e TUEF).

Ignorano la competenza della Commissione europea sui corridoi infrastrutturali. Ignorano due allegati infrastrutture, a DEF approvati dal Parlamento e nella indimostrata ipotesi, che il PNRR volesse intendere o anche” il Ministro, un tracciato diverso da quello lungo la costa c’è la prevalenza del diritto comunitario sul diritto nazionale.

Superiorità sancita, in varie sentenze della Corte costituzionale.

A seguito di numerose pronunce, è stata affermata la prevalenza del diritto comunitario sul diritto interno, (Corte Cost. Sent. n. 170 del 1984). Tale prevalenza comporta da un lato la diretta applicazione delle norme comunitarie, dall’altro la “non applicazione” da parte del giudice nazionale e degli organi amministrativi (per questi ultimi Sent. n. 389 del 1989) delle norme interne contrastanti con l’ordinamento comunitario.

La Salerno/Reggio Calabria è stata inserita dall’Allegato IV del DL 77/2021 successivamente convertito in legge.

Risulta quindi di fatto disapplicato il Regolamento comunitario che prevedeva lo sviluppo del corridoio lungo la costa. Regolamento, che prevale sulla legge italiana e non tenendo conto nemmeno dei pronunciamenti della Corte costituzionale sulla prevalenza dell’ordinamento comunitario.

Fatto a mio giudizio è gravissimo, trattandosi di una società dello Stato che contravviene a quanto sancito da leggi e giurisprudenza costituzionale.

Erasmo Venosi

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