Il premier Conte e la bacchetta magica 4.0

Politica

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di  Myriam Di Gemma 

Ha ragione il Premier Conte a sottolineare che, ad ogni inaugurazione della Fiera del Levante, alla cerimonia di apertura, le famiglie del Sud sentano pronunciare sempre gli stessi discorsi promettenti ed incoraggianti per un futuro migliore, per una nuova chance occupazionale ed un rilancio economico. Ma dopo le belle parole, i fatti non sono mai seguiti.

“Quante promesse sono state fatte nei decenni da questo palco – ammette il premier – mi sono messo nei panni di una famiglia che ascolta il messaggio proprio alla cerimonia di apertura della Fiera. Perché si deve pensare che ora davvero possa cambiare qualcosa?”

Giusta osservazione.

Perché il discorso di Conte alla cerimonia di apertura della 84° Fiera del Levante, dovrebbe essere diverso dai precedenti?

Ecco la risposta del premier: “proprio quest’anno della pandemia, ci sono le condizioni che daranno all’Italia la giusta ripartenza. Ci sono le condizioni per fare del Sud l’avamposto del rilancio dell’Italia intera”. E ha rincarato, con parole stupende: sarà il Sud a trainare il Nord, in questa ripresa economica. “E’ impensabile – evidenzia Conte – che il Nord possa ripartire se non riparte prima il Sud. Se il Sud cresce, consentirà la crescita anche al Nord. Non abbiamo alternative: questa nuova partita la dobbiamo vincere assieme”.

Stavolta sarà diverso: all’annuncio del Presidente del Consiglio dei Ministri alla cerimonia inaugurale della 84a edizione, seguiranno i fatti. Conte spiega come si esplicherà il riscatto del Sud. Primo: ci sono i 209 miliardi del Recovery Fund. Poi seguono i fondi strutturali, quelli di coesione e ne snocciola altri ancora. Parla anche dell’agricoltura di precisione, che sarà il futuro per il Mezzogiorno. Ma la “chicca” più pregiata è la cosiddetta misura della fiscalità di vantaggio per il Sud.

Di cosa si tratta? “E’ una grande opportunità per il Sud – spiega il premier – perché il primo ottobre è entrata in vigore tale misura che consentirà il taglio del 30% del costo del lavoro a beneficio degli imprenditori, ma senza pregiudicare la posizione dei lavoratori. Pensate, sarà a beneficio di tutti gli imprenditori del Sud, e la vogliamo strutturale e duratura. Stiamo già lavorando con la Commissione Europea affinché sia almeno decennale. Il momento del riscatto del Sud, può essere ora”. E aggiunge che “quello che è sempre mancato al Sud, è saper dare attuazione ai progetti”.

Sembra che il Recovery Fund sia davvero la manna dal cielo. E questa fiscalità di vantaggio, la bacchetta magica 4.0. Ascoltando le parole di Conte, da uomo del Sud, sembra che il tanto bistrattato Mezzogiorno sia giunto finalmente ad una svolta epocale. Sì, il premier è senza dubbio carismatico nella comunicazione. E il perno del Suo discorso, si fonda su quelle  parole: “Anche io sono un uomo del Sud”. Potenza della persuasione mediatica: Conte si identifica in ogni abitante della Puglia, della Basilicata, della Calabria, della Sicilia. Ed ecco, che scioglie i cuori più duri. Ed ecco che cresce la speranza. “Sarà davvero come dice?”, avranno pensato i gli italiani che hanno sentito l’intervento in tv, o seguito la diretta social, o hanno letto i giornali. Gli italiani del Sud, sono stanchi. Davvero stanchi di ascoltare i soliti discorsi da decenni. Ma sentir pronunciare quel discorso, ha risollevato gli animi perché chi ha promesso, stavolta, è un uomo nato al Sud.

Dovremmo credergli? Proviamo a verificare: scriviamo su un “post.it” le sue belle parole, e lo attacchiamo sullo schermo del pc. Poi lo rileggeremo tra un anno alla nuova cerimonia di apertura della Fiera, per verificare quanto alle parole siano seguiti i fatti.

Infine, non vorremmo fare le Cassandre di turno, ma Conte ha sottolineato che “oggi ci sono le condizioni” affinché si realizzi questa agognata svolta per il Sud e per l’Italia intera. Anche l’onorevole Antonio Tajani (Forza Italia) disse durante la campagna elettorale in Puglia, alla vigilia delle elezioni: “Il centrodestra può vincere in Puglia al rinnovo del Governo regionale, perché oggi ci sono le condizioni”. Ma, come ben si sa, l’esito del voto, ha scritto un’altra storia.

Quindi Conte dimostri di far rigare dritto questa Italia, facendo spendere bene le risorse, affinché i “i fondi – ha detto sempre il premier nel discorso in Fiera – si trasformino in beni tangibili”.

Dovremmo credergli? Staremo a vedere.

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