“Il resto della storia” di Sarah Dessen- Recensione a cura di Mariangela Cutrone

Teocrazia e Cristianità oltre Tevere

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È l’estate del 2018 ed Emma Saylor, diciasettenne di Lakeview si appresta a trascorrere due settimane di vacanza con la sua migliore amica Bridget. Suo padre in seguito al divorzio e morte di sua madre si è appena risposato con Tracy ed è pronto per partire per la sua meritata luna di miele in Grecia. Sua nonna paterna Nana invece andrà in crociera in Egitto. Emma Saylor è euforica al solo pensiero di trascorrere del tempo con la sua migliore amica per dedicarsi al divertimento e relax senza regole e limiti. A causa di un problema di salute di suo nonno, Bridget è costretta a partire con la sua famiglia e lasciare senza dimora Emma. Improvvisamente i piani di quest’ultima cambieranno. L’unica persona che la può accogliere è sua nonna materna Mimi che gestisce un motel a North Lake, a circa due ore e mezza da Lakeview. Emma non conosce affatto la sua famiglia dalla parte di sua madre, ex tossicodipendente. L’ultima volta che è stata in quel piccolo paese è stato a quattro anni anche se ricorda benissimo le storie raccontate sotto forma di favole da sua madre, ambientate proprio su quel lago che divide il paese in due parti: North Lake, la zona più umile e proletaria e Lake North, la parte aristocratica e ricca.

Improvvisamente Emma Saylor si ritroverà a vivere in un contesto completamente diverso da quello in cui è abituata a condurre la sua esistenza agiata. Giunta a North Lake dovrà apprendere presto cosa significa lavorare per guadagnarsi da vivere, fare sacrifici. Conoscerà la famiglia Calvander al completo e in particolare si confronterà con le sue cugine Bailey, Trinity e Gordon che diventeranno il punto di riferimento della sua permanenza in paese. Si ritroverà a percepire i primi moti dell’anima, i primi battiti del cuore. In una conquista verso l’affermazione di se stessa e della sua identità Emma Saylor imparerà a guardare il mondo con occhi diversi affrontando per la prima volta le sue paure. Ricomporrà i frammenti della sua esistenza e del passato della sua defunta madre. Grazie a Roo, un amico di famiglia e figlio del migliore amico di sua madre, Emma Saylor riscriverà la storia di sua madre e imparerà a conoscerla e accettarla per quello che era davvero.

Questa è la trama del nuovo romanzo di Sarah Dessen, intitolato “Il resto della storia” ed edito da Harper Collins. La Dessen è una delle scrittrici americane tanto acclamate dai giovani anche qui in Italia. Questo romanzo è indirizzato sia ai giovanissimi che agli adulti. È facile per il lettore identificarsi nel personaggio di Emma Saylor che con la sua spontaneità, curiosità e voglia di mettersi in gioco affronterà tutte le nuove sfide e paure.  “Il resto della storia” parla della scoperta di se stessi e dei primi moti dell’anima. Fa riflettere suo ruolo che ha il passato nella nostra esistenza perché la Dessen con questa storia insegna che per evolverci e crescere davvero, dobbiamo prima di tutto fare pace coi “fantasmi del passato”, i rimpianti, i rimorsi e perdonare anche gli errori di chi amiamo. Solo così è possibile continuare a scrivere il “resto della storia” della nostra intensa e ricca esistenza che si arricchisce sempre più di nuove esperienze ed emozioni. Nel scrivere la propria storia ci dobbiamo innanzitutto ricordare che siamo noi i diretti protagonisti. Siamo noi che siamo chiamati ad affrontare in prima persona gli ostacoli, i limiti e le fobie, i fantasmi del passato che ci impediscono di far fluire la nostra linfa vitale.

“Il resto della storia” è uno di quei libri che si legge tutto d’un fiato e stimola tanto la curiosità e l’interesse del lettore che vuole scoprire pagina dopo pagina come si evolvono le vicende. Un libro ricco di personaggi interessanti, ben delineati psicologicamente dalla Dessen. Lo consiglio vivamente a tutti coloro che vogliono rivivere le emozioni e le sensazioni tipiche dei diciassette anni quando si impara a conoscersi meglio e si vuole esplorare il mondo con curiosità e voglia di vivere tutto intensamente senza lasciarsi sfuggire nulla nemmeno quei moti dell’anima che inevitabilmente restano indelebili nella storia delle nostre vite e che ci spronano a scrivere “il resto della storia”.

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