Il virus dell’assenteismo a Palermo dilaga durante gli Europei di calcio

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In 25 dell’azienda rifiuti si danno malati nelle ore delle partite dell’Italia. Tre giorni dopo la Guardia di finanza incastra 28 dipendenti che si facevano strisciare il badge da un collega. Occhi puntati su Italia-Inghilterra. 

© Comitato cittadino Il mare di Sferracavallo – Cumuli di rifiuti a Palermo

Il 2 luglio scorso, nelle ore di Italia-Belgio, 23 dipendenti dell’azienda per la raccolta dei rifiuti si diedero malati; la replica avvenne quattro giorni dopo durante Italia-Spagna, quando 25 dipendenti non andarono al lavoro: “Ci ha portato fortuna”, scherzò l’amministratore della Rap di Palermo, Girolamo Caruso, svelando la cosa (su domanda dell’AGI) e aggiungendo che oltre alla visita fiscale “poco si può fare”. La città, aggiunse dopo l’ennesima emergenza, “è stata grosso modo pulita”, ma in realtà il giorno dopo le strade, le piazze e le spiagge del capoluogo siciliano avrebbero visto nuovi cumuli di rifiuti sovrastarne la bellezza.  La colpa è della “fragilità dell’azienda da un lato, e del palermitano tipo dall’altro”, disse il manager. Quanto agli assenteisti, Caruso non chiarì se la visita fiscale fosse stata mandata o se “il numero non marginale di assenti” fosse stato segnalato all’autorità giudiziaria.

Quest’ultima si muove tre giorni dopo, il 9 luglio, ma sulle assenze di altri dipendenti della macchina comunale. La Guardia di Finanza, coordinate dalla procura di Palermo, ne scopre almeno 28 che, dopo aver ‘strisciato’ il badge, andavano a fare la spesa o jogging. “Timbro libera tutti”, hanno chiamato l’operazione, perchè a muovere il cartellino che registra le presenza era un collega. A incastrarli è stata una telecamera nascosta a ridosso dell’apparecchio per la rilevazione elettronica delle presenze: in poco più di tre mesi sono avvenute almeno mille irregolarita’ per circa 2.500 ore di servizio in realtà non prestate. A farne le spese sono stati i Cantieri culturali, che avrebbero dovuto diventare il fiore all’occhiello della rinascita culturale palermitana e che oggi, al contrario, sprofondano nella desolazione. Si tratta 11 dipendenti del Comune, 3 del Coime e 14 della Reset, societa’ comunali che curano il verde e la manutenzione delle strutture pubbliche. Tra loro ci sono anche un indagato per mafia e un sindacalista. Gli indagati sono in tutto 43.

La giunta di Leoluca Orlando, dopo questi fatti e quando ormai volge al termine il suo mandato, sembra aver preso atto del virus dell’assenteismo. “L’amministrazione comunale – afferma una nota – agirà con la più assoluta intransigenza nei confronti dei propri dipendenti diretti, impartendo una chiara indicazione agli altri datori di lavoro pubblico a fare altrettanto nei confronti dei loro dipendenti”. Il sindaco di Palermo, l’assessore al Personale, Fabio Giambrone, e il segretario generale Antonio Le Donne, “richiamano tutti i dirigenti comunali e i funzionari incaricati di Posizione Organizzativa ad apprestare ulteriori livelli di controllo sulle prestazioni dei dipendenti loro assegnati intervenendo preventivamente con la durezza necessaria su tutti i comportamenti che, pur non integrando gli estremi di reato, tuttavia alludono a una ‘rilassatezza’ del comportamento organizzativo che crea l’ambiente idoneo all’emergere di attività effettivamente illecite“. “A tal fine – prosegue la nota – saranno adottati atti formali affinché l’attività di controllo che i dirigenti e le posizioni organizzative devono esercitare diventi, ancora di più di quanto non lo sia già, parametro di valutazione della prestazione dirigenziale e funzionarie”.

Nel mirino della furia di Orlando sembrano esservi i dirigenti del Comune. “L’Amministrazione e il Segretario generale Direttore generale – precisa la nota – forniranno all’Organismo indipendente di valutazione gli opportuni strumenti per sottoporre a rigorosissima analisi la effettiva azione che i dirigenti porranno in essere nella direzione indicata. Al Settore Risorse Umane viene data indicazione di attivare con assoluta priorità i procedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti coinvolti configurando le fattispecie di illecito senza alcuna attenuante anche se ciò dovesse comportare la previsione della sanzione massima del licenziamento secondo quanto stabilito dall’ordinamento. Ai Presidenti e ai Direttori generali delle Aziende Partecipate si dà mandato di elevare immediatamente i livelli di controllo, peraltro già alti, relazionando con assoluta urgenza sui provvedimenti tempestivamente adottati”. 

Intanto, a sborsare soldi per far fronte alle assenze sono i cittadini, che pagheranno gli straordinari per i turni non coperti da chi si dà malato in occasione degli Europei di calcio. E se i sindacati correggono le cifre di Caruso (“Sono fino a 11 assenze, un dato fisiologico, e va dimostrato che si tratta di ‘finte malattie’), gli occhi restano puntati su domenica sera, quando si giocherà Italia-Inghilterra.  

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