Il virus non da tregua all’Europa dei no vax

Ambiente, Natura & Salute

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Dalla Repubblica Ceca, alla Polonia, all’Ucraina: il nuovo coronavirus sta facendo strage in quei paesi dove i tassi di vaccinazione non sono ancora elevati come in Italia. Ecco le ultime novità da alcune di queste nazioni.

REP. CECA. La pandemia ha ormai da diversi giorni rialzato la cresta anche in Repubblica Ceca dove secondo gli ultimi dati del ministero della Salute per la prima volta da marzo si sono nuovamente sfiorati i 10mila contagi in 24 ore. Nel dettaglio, il Paese ha registrato 9.902 nuove infezioni, rispetto alle 6.284 dello stesso giorno di una settimana fa. Per la prima volta da maggio, i ricoveri hanno superato i duemila, di cui 288 riguardano persone in terapia intensiva. Ieri il capo dell’Istituto per l’informazione e la statistica sanitaria della Repubblica Ceca, Ladislav Dusek, ha sottolineato alla Radio nazionale che si guarda con particolare preoccupazione all’incremento dei ricoveri, che presto potrebbero superare i tremila. Secondo lo specialista i casi nel paese stanno attualmente crescendo non tra i giovani, come è avvenuto a settembre, ma tra i non vaccinati di età compresa tra 30 e 50 anni.

UCRAINA. L’Ucraina, paese dove vivono 44,3 milioni di persone, continua ad essere uno degli attuali focolai a livello mondiale dell’epidemia di Covid-19. Secondo i dati resi noti su Facebook dal ministero della Salute locale, nelle ultime 24 ore nel paese sono decedute altre 720 persone, per un totale ormai giunto a 69.447 vittime. Sempre nelle ultime 24 ore sono stati intercettati inoltre 23.393 nuovi casi, in aumento rispetto al giorno precedente. Tra queste nuove positività risultano anche 1.406 bambini e 421 medici. In tutto, dalla comparsa del morbo, in Ucraina sono state contagiate 2.466.674 persone. Fino ad oggi nel paese sono stati vaccinati oltre 18 milioni di cittadini, un numero ancora non sufficiente a costituire una valida barriera all’epidemia. Basti dire che sono nella giornata di ieri ben 5.935 persone si sono presentate negli ospedali in preda ai sintomi della malattia. Si tratta di un afflusso ormai costante che rischia di far collassare l’intero sistema sanitario nazionale.

POLONIA. Nelle ultime 24 ore in Polonia sono stati rilevati più di 10.400 casi di Covid-19, pari a un aumento del 24% dei casi su base settimanale, come ha affermato il portavoce del governo Piotr Muller. Era dalla fine di aprile che il conteggio delle infezioni quotidiane non superava la soglia delle diecimila. Si tratta di un dato che costituisce dunque l’ennesima conferma della risalita del morbo nel paese, alla pari di quanto sta accadendo in tutto l’est europeo e in larga parte dell’Europa centrale. (9Colonne )

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