In udienza dal Papa il Nobel per la Pace Kailash Satyarthi

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Il Papa ha ricevuto oggi in udienza Kailash Satyarthi, attivista indiano per i diritti dei bambini che è stato insignito del Premio Nopbel per la Pace nel 2014. Nel corso dell’incontro ha avuto il sostegno del Papa per una sua richiesta di una convenzione Onu legalmente vincolante, per fermare gli abusi sessuali e la pornografia online

Roberto Piermarini – Città del Vaticano

Nato a Kailash Sharma in India l’11 gennaio 1954, Kailash Satyarthi è un attivista indiano per i diritti dei bambini. Ha ricevuto il Premio Nobel per la pace ed è fondatore di Bachpan Bachpan Bachao Andolan (movimento per la salvaguardia dell’infanzia), della Kailash Satyarthi Children’s Foundation e di GoodWeave International. Fino ad oggi, Kailash Satyarthi e il suo team di Bachpan Bachao Andolan, hanno liberato più di 87.000 bambini in India dal lavoro minorile, dalla schiavitù e dalla tratta. Nel 1998, Satyarthi ha ideato e guidato la Marcia Globale contro il lavoro minorile, una marcia di 80.000 km attraverso 103 Paesi per presentare una domanda globale contro il lavoro minorile. Il movimento è diventato uno dei più grandi movimenti sociali mai realizzati a favore dei bambini sfruttati.

Dopo l’udienza in Vaticano, il nostro collega della redazione inglese di Vatican News, Robin Gomes, gli ha chiesto una sua impressione sull’incontro con il Papa

Ascolta l’intervista a Kailash Satyarthi

  1. – È sempre un grande piacere e un’ispirazione incontrare il Santo Padre. L’ho incontrato altre volte, ma questa volta sono andato con un’agenda specifica chiedendo il suo sostegno per la mia richiesta di una convenzione Onu legalmente vincolante per fermare gli abusi sessuali e la pornografia online. Lui mi ha fermamente sostenuto; non solo: mi ha detto che lavorerà per questo. Solamente questo è già una grande cosa. Gli ho anche parlato del fatto che dovrebbe esserci una task force globale contro la pornografia online, gli abusi sessuali e il traffico minorile. Questa task force dovrebbe avere una giurisdizione extraterritoriale, perché i crimini online oltrepassano i confini territoriali. Gli ho detto inoltre che dovrebbe essere istituita una linea telefonica internazionale di supporto a cui le vittime, i sopravvissuti e coloro che danno sostegno a chi ha bisogno, possano rivolgersi. Questa, dovrebbe essere monitorata dall’Interpol a da qualche altre agenzia dell’Onu. Lui è molto d’accordo su questo progetto e lo sostiene. Infine, gli ho detto di essere molto ammirato dal suo impegno contro gli abusi nelle istituzioni ecclesiali. Lui prende molto seriamente questo problema. Inoltre mi sono felicitato con lui per aver indetto per il prossimo febbraio l’incontro dei presidenti delle Conferenze episcopali cattoliche sugli abusi. Spero che da questo incontro possa uscire una chiara road map. Riguardo questo mio auspicio mi ha detto che sarà un incontro pratico e che usciranno delle misure pratiche.

 

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