Inaugurata in Bicocca la mostra “Photographs of Life in Khanke Camp”

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Alla vernice ha partecipato il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, insieme al Rettore Cristina Messa. L’esposizione raccoglie oltre 40 fotografie scattate da giovani donne yazide ed è visitabile al piano terra dell’edificio universitario U6, in piazza dell’Ateneo nuovo fino al 25 maggio.

Alicia Erazo – Giornalista Internazionale per Il Corriere Nazionale.

MILANO –  Ieri alle ore 17 è stata inaugurata la mostra Photographs of Life in Khanke Camp alla presenza di Roberta Pinotti, Ministro della Difesa, e Cristina Messa, Rettore dell’Università di Milano-Bicocca.

L’esposizione presenta al pubblico una serie di fotografie scattate da giovani donne yazide, che documentano la loro vita quotidiana in un campo del Kurdistan iracheno. La mostra fotografica, gratuita e aperta al pubblico, è esposta vicino all’Aula magna dell’Università di Milano-Bicocca, al piano terra dell’edificio universitario U6, in piazza dell’Ateneo nuovo, fino al 25 maggio.

Frammenti di vita quotidiana della comunità yazida in Iraq: le foto, esposte grazie alla collaborazione del Ministero della Difesa che ha promosso l’iniziativa, rappresentano una straordinaria testimonianza, un resoconto per immagini realizzato da sei ragazze yazide nel campo di Khanke, nella Provincia di Duhok, impegnate insieme ad altre 19 in un laboratorio di fotogiornalismo svoltosi nel 2015 nell’ambito del progetto The Research and Development Organization in Kurdistan, finanziato dal governo italiano e realizzato dall’UNICEF con la collaborazione di partner locali.

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Nel campo profughi di Khanke sono ospitate più di 17 mila persone. Le immagini sono state realizzate da Khawla Shamo, Klood Khedada, Bushra Qasim, Samia Jendo, Manal Barakat, Zina Hassan. Le fotografie esposte sono organizzate in sette aree tematiche: riti, assenze, attimi, credi, silenzio, sguardo, abbraccio.

«Ho conosciuto queste ragazze durante una visita al contingente italiano impegnato in Iraq nell’ambito della coalizione anti Isis – ha detto il Ministro della Difesa Roberta Pinotti – In quella occasione ho raccolto la testimonianza di una giovane, scappata da un aguzzino dopo un anno di prigionia e rimasta sfigurata durante la fuga a causa dell’esplosione di una mina. Per tutte loro il progetto è una speranza: la fotografia quale mezzo per uscire dall’orrore che avevano visto e vissuto. Ho avuto immediatamente la percezione che si trattasse di qualcosa di unico e importante, e mi è parso giusto organizzare una mostra che raccogliesse i loro scatti, esposti per la prima volta presso il MAXXI di Roma lo scorso gennaio. Questo secondo evento, presso la prestigiosa Università degli Studi di Milano-Bicocca, ribadisce la rinascita di questi popoli sconvolti dalla follia pseudo-religiosa, oggi incarnata dai terroristi del Daesh».

«Questa mostra promuove l’arte come strumento di riscatto e liberazione – ha detto Cristina Messa, Rettore dell’Università di Milano-Bicocca – Giovani donne yazide, vittime di violenze, con la fotografia si sono riavvicinate a una quotidianità fatta di tradizioni e recupero della propria identità. L’Ateneo, che ha accolto una decina di studenti yazidi aiutandoli a riprendere gli studi, collabora attivamente con il Ministero della Difesa e il MIUR per diffondere con la verità di queste immagini una storia di rinascita e di emancipazione».

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