Insulina, arriva l’iniezione che si inghiotte

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Con le capsule ‘Soma’ l’ago si ingoia e la puntura si fa nello stomaco (foto Felice Frankel)

Addio buchi nella pelle. In futuro l’iniezione si potrà ‘ingoiare’, grazie a pillole capaci di veicolare micro-aghi lungo il tubo digerente per somministrare la medicina direttamente nello stomaco. Come assumere una compressa, ricevendo però una puntura indolore. Con ogni probabilità i primi a beneficiare della possibile svolta saranno i malati di diabete, per i quali è già in sperimentazione un dispositivo pensato per liberare insulina.

Grande come un mirtillo o un pisello, è made in Usa, si chiama ‘Soma’ e viene descritta su ‘Science’ dagli ideatori e sviluppatori Carlo Giovanni Traverso, Robert Langer e Alex Abramson. Cervelli in forze in noti istituti come il Brigham and Women’s Hospital della Harvard Medical School, il Massachusetts Institute of Technology-Mit e il David H. Koch Institute for Integrative Cancer Research che gli fa capo. Hanno partecipato al lavoro ricercatori dell’azienda farmaceutica danese Novo Nordisk.

Soma è una capsula che contiene un minuscolo ago ‘caricato’ con 0,3 milligrammi di insulina umana. Ispirato al guscio della tartaruga leopardo – una testuggine africana che grazie a una particolare forma del carapace riesce a raddrizzarsi da sola quando si ribalta sul dorso – il device è capace di auto-orientarsi: indipendentemente da come ‘atterra’ nello stomaco (dopo aver resistito a condizioni estreme di temperatura e acidità), è in grado di indirizzarsi alla parete dell’organo e soltanto lì praticherà la sua iniezione. Positivi i test sugli animali: la capsula, dicono gli studiosi, “è stata in grado di rilasciare abbastanza insulina da abbassare lo zucchero nel sangue fino a livelli paragonabili a quelli ottenuti con le tradizionali iniezioni cutanee”.

La punta dell’ago, che è agganciato alla capsula con una molla tenuta in posizione da un disco zuccherino, è costituita quasi al 100% da insulina liofilizzata. L’asta dell’ago, ossia la parte che non punge lo stomaco, è fatta di materiale biodegradabile. Una volta che Soma viene ingerita e arriva a destinazione, l’acqua con cui entra in contatto scioglie tutte le componenti inutili lasciando l’unica che serve: il micro-ago all’insulina, che si infilerà nella parete gastrica dove farà il suo lavoro senza poter più viaggiare liberamente.

Poiché la parete dello stomaco è priva di recettori del dolore, secondo gli scienziati, le ‘iniezioni ingoiabili’ non dovrebbero produrre fastidio. Quanto all’efficacia e alla sicurezza, nel paper si precisa che il dispositivo ha funzionato solo in animali a digiuno e che serviranno ulteriori ricerche per capire gli effetti cronici di punture gastriche quotidiane.

L’obiettivo dell’ingegnoso team è di non fermarsi all’insulina. I ricercatori hanno infatti dimostrato che Soma può essere adattata per trasportare anche altri farmaci proteici. La speranza quindi è di poter aiutare non solo i diabetici, ma chiunque richieda terapie oggi somministrabili esclusivamente con iniezioni o infusioni. “Il nostro scopo – chiosa Traverso – è facilitare l’assunzione di farmaci da parte dei pazienti, in particolare dei medicinali che richiedono un’iniezione: il più classico è l’insulina, ma ce ne sono molti altri”.

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