Intervista al Dr. Carlo Lupoli – Direttore Generale ATO Napoli1

Ambiente, Natura & Salute

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Dottore, Lei è una persona molto nota, preparata e stimata nel settore ambientale. Quando e come nasce la Sua passione? Ci parli brevemente della sua carriera professionale.

Fin da ragazzo sono sempre stato particolarmente sensibile all’ambiente, anche grazie ad una lunga militanza in un gruppo scout. Esperienza molto formativa e che porto ancora viva in me. Crescendo, la consapevolezza ha fortificato l’entusiasmo giovanile, aumentandone la necessità di tentare di fornire un contributo all’argomento entrando a far parte di un’associazione nazionale ambientalista. Man mano, quindi, la crescente passione è diventata una vera e propria vocazione che mi ha indotto a cambiare radicalmente la mia attività lavorativa (ero un dipendente pubblico nel settore della sanità) arrivando a lavorare nel settore ambientale sino dagli inizi degli anni 90.

Ho lavorato fin dal quel periodo, infatti, per un grosso gruppo privato (ero responsabile della Direzione Affari Generali) che si occupava dei servizi di igiene urbana in oltre 20 Comuni, con 1080 unità alle dipendenze esprimendo un fatturato annuo di circo 60 miliardi di Lire;

Dall’anno 2000, poi, sono stato assunto in Asia Napoli SpA, partecipata interamente dal Comune di Napoli, per l’esercizio della medesima attività sul territorio del Comune di Napoli. In tale realtà, che constava di circa 2300 unità, ho ricoperto responsabilità nell’ordine di: Capo del Personale, Direttore Risorse Umane, Direttore Operativo e Direttore Servizi ed Iniziative Straordinarie.

Dall’anno 2016 sono stato, in posizione di Comando alla Regione Campania, presso la Direzione Generale dell’Ambiente ove, nel gruppo appositamente costituito per l’esecuzione del contratto rep 9/2008, ho ricoperto la carica di Direttore Operativo per il Termovalorizzatore di Acerra fino al 31/12/2018. Dal 1/1/2019, infatti, sono Direttore Generale dell’ATO Napoli 1.

Cosa sono gli ATO? Quando nascono? Che funzioni hanno?

La Legge Regione Campania n. 14/2016 per l’attuazione della disciplina europea e nazionale in materia di rifiuti ed economia circolare ha istituito gli A.T.O. (Ambiti Territoriali Ottimali) per l’attuazione della disciplina europea in materia di Rifiuti e dell’economia circolare.

L’Ente di governo degli ATO sono gli EdA (Enti d’Ambito) la cui azione è disciplinata dal TUEL in quanto trattasi di Ente Locale, dotato di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile formato (obbligatoriamente) dai Comuni individuati dalla norma.

Ciascun ATO coincide territorialmente con la provincia, quindi in Campania vi è l’ATO Avellino, ATO Benevento, ATO Caserta, ATO Salerno, la sola provincia di Napoli, invece, contando circa 3 milioni di abitanti, è stata suddivisa in A.T.O. Napoli 1, Napoli 2 e Napoli 3.

Tra gli obiettivi principali rientrano certamente quelli della Raccolta Differenziata al 65% ed il recupero effettivo per ciascuna frazione differenziata fino al 70%

Le Competenze dell’ATO sostanzialmente sono quelle riferite alla

  • Predisposizione del Piano d’Ambito
  • Ripartizione dell’ATO in SAD (se ritenuto necessario, efficiente ed economico)
  • Individuazione del soggetto gestore del servizio di gestione integrato dei rifiuti
  • Affidamento del servizio
  • Definizione dei livelli delle prestazioni ed i relativi standard
  • Definizione degli obblighi di servizio pubblico
  • Determinazione della tariffa d’Ambito
  • In base a specifiche esigenze autorizzare accordi o intese tra i singoli Comuni rispetto ai principi di economicità ed efficienza

Un ulteriore compito è stato attribuito dalla Legislazione nazionale che con la Delibera 443/19 di ARERA ha individuato gli Enti d’Ambito quali ETC (Enti Territorialmente Competenti) per la validazione dei PEF dei vari Comuni, onde poter consentire l’applicazione delle Tariffe.

L’ATO Napoli 1 quali Comuni comprende e quanti cittadini? Quanti rifiuti vengono prodotti? Sono presenti degli impianti sul vostro territorio di azione? Quali interventi sono in programma o sarebbero necessari?

L’ATO Napoli 1 contando oltre 1.300.000 abitanti è quello più popoloso dell’intera Regione Campania. I Comuni appartenenti all’A.T.O. NAPOLI 1 sono : Comune di Napoli, Comune di Acerra Comune di Afragola, Comune di Caivano, Comune di Cardito, Comune di Casalnuovo di Napoli, Comune di Casoria, Comune di Crispano ed il Comune di Frattaminore. Dagli ultimi dati ufficiali si potrà evincere che sono prodotti sull’intero ATO Napoli 1 circa 650.000.000 Kg di rifiuti annui (distinti tra circa 400.000.000 indifferenziati e circa 250.000.000 differenziati) comportando una produzione annua pro capite di circa 500 Kg.

E’ stato già adottato il Piano d’Ambito dell’ATO Napoli 1 ove è stato sostanzialmente fatto un bilancio complessivo dei Rifiuti ivi prodotti e pianificata la necessaria impiantistica a supporto per il loro trattamento.

Sotto il profilo operativo il territorio di competenza è stato suddiviso in 3 SAD (Sub Ambito Distrettuale) salvaguardando le due Aziende pubbliche ricomprese nel Territorio di Competenza (quella del Comune di Napoli e quella del Comune di Casoria) e stiamo riprogettando un unico servizio in tutti gli altri Comuni ai fini dell’individuazione del soggetto gestore.

L’A.T.O. Napoli 1, come tutti gli altri, è dotato di uno STIR (nel nostro caso è quello di Caivano) e fruisce del Termovalorizzatore di Acerra che però è a servizio dell’intera Regione per lo smaltimento della FST prodotta da tutti i 7 STIR della Regione Campania (appunto uno per ciascun ATO).

Le norme Comunitarie sono ispirate la principio di “chi inquina paga”, ovvero i rifiuti dove vengono prodotti devono essere anche trattati.

Per tendere all’autosufficienza dell’ATO Napoli 1, occorrerà prevedere la dotazione di ulteriori tipologie di impianti :

  • Impianti per la lavorazione della frazione umida (Compostaggio) Allo stato è in via di conclusione l’iter autorizzativo per un impianto finanziato con fondi Regionali per 24.000 ton sul territorio di Afragola ed uno a Napoli est per 40.000 ton
  • Impianti per la valorizzazione delle frazioni differenziate da rifiuti

Si ipotizzano vari micro impianti per la frazione umida.

Un aspetto fondamentale è costituito dalle prime indicazioni della gerarchia delle fonti Europee (il primo input è la «prevenzione»).

Sul punto sarà necessario «spingere» sulla riduzione della produzione dei rifiuti troppo poco è stato fatto, ad oggi, in tal senso, considerato che ciascun residente dell’ATO Napoli 1 produce, in media, 500 Kg di rifiuti annui.

Si dovrà ricorrere anche al Riutilizzo dei materiali istituendo dei Centri di Riciclo e riuso (filiera industriale) con annesse scuole di formazione lavoro per dare nuova vita ai materiali. Sull’argomento abbiamo già consegnato un primo progetto definitivo, siamo in attesa di finanziamento regionale, per un Comune che ha risposto positivamente alla manifestazione di interesse avviata da ATO Napoli 1 per la messa a disposizione di un’apposita area da destinare a tale impianto.

Sarà indispensabile che tutti gli attori in campo, in primis le Istituzioni, poi le aziende, gli stakeholder e la collettività tutta approcci a questi temi senza ideologismi evitando facili slogan perché ormai quasi tutti riconoscono la necessità di un’adeguata rete impiantistica (dopo averla demonizzata per decenni) a supporto dei servizi di igiene urbana ma, troppo spesso, viene poi indicato un luogo più lontano possibile dal proprio territorio, della serie “non nel mio giardino” per citare la famosa sindrome di Nimby.

Solo interiorizzando tali concetti potremo farci trovare pronti alle prossime importanti ed immediate sfide che ci attendono.

Intervista realizzata da Adriano Pistilli

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