Italia e Germania: ridurre le differenze nell’interesse di tutti!

Economia & Finanza

Di

IN GERMANIA SONO FUORI Bilancio (dello Stato): 1) la spesa previdenziale; 2) quella dei Lander.

1). Per farlo in Italia:

a) l’INPS dovrebbe venir diviso in due enti, quello assistenziale che sta dentro il bilancio dello Stato ovvero insiste sulle fiscalità generale e quello previdenziale;

b) diventerebbe veramente necessario assumere giovani con contratti stabili (in alternativa a precari, consulenze, ecc. ecc.), così il gettito previdenziale sarebbe  in grado di coprire le pensioni.

2). Se si facesse in Italia, potremmo riveder tutta la spesa sanitaria che grava per oltre l’80% sui conti delle Regioni: alla luce di ciò rivedere tutta la problematica delle autonomie che, così, avrebbe, finalmente, un senso. 

3). IN GERMANIA LE GRANDI BANCHE COMPERANO I TITOLI DI STATO  AL TASSO DI INTERESSE DECISO DALLO STATO (come da noi accadeva fino al febbraio 1981 quando venne introdotto il cosiddetto divorzio tra Tesoro e banca centrale).

4). IN GERMANIA LE PICCOLE BANCHE, COOPERATIVE, RAFFEISEN NON APPLICANO I CRITERI DI BASILEA: così è possibile finanziare le piccole e piccolissime imprese (con qualche garanzia, magari pubblica, le “start up”). Ovviamente, in cambio di questo, le banche che operano sul territorio, dovrebbero: a) farlo in esclusiva senza occuparsi anche di finanza (reintroduzione della cd Glass Steagall o “separazione tra credito e finanza); b) veder tracciati i loro prestiti da finalizzare esclusivamente ad operazione legate alle attività produttive.

Abbassiamo i toni tra Bruxelles e Roma e apriamo a una riflessione seria per costruire la Nuova Europa di crescita sostenibile e felice
 
Vincenzio Valenzi
Circolo IT PSE

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube