Kosovo: cade il Governo Kurti

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E’ caduto il governo di coalizione di Albin Kurti. Due sono i mesi passati dall’insediamento. La mozione di sfiducia è stata presentata dalla Lega democratica del Kosovo (LDK), alleato dell partito Vetevendosje (VV) guidato da Kurt: 82 voti a favore contro i 32 contrari.

Il governo di Kurti era nato dopo 4 mesi dopo le elezioni che aveva visto la vittoria del partito nazionalista di centrosinistra VV. L’esecutivo di coalizione era sostenuto da un’alleanza diversa rispetto al passato (senza l’UCK) grazie al supporto di LDK, partito di centro-destra.

Gestire la crisi Covid-19

Dall’inizio dell’epidemia in Kosovo, la situazione politica ha cominciato a scaldarsi sulla gestione della crisi sanitaria. Kurti premeva per la gestione del Covid-19 ‘all’europea’ mentre il ministro dell’Interno Agim Veliu (LDK) spingeva i cittadini a violare le disposizione governative, prime fra tutte il coprifuoco notturno.

La diversa concezione della crisi sanitaria ha messo alla luce la differenza tra i due alleati di governo: Kurti strizza l’occhio agli Usa, mentre Thaci (leader del LDK) difende l’indipendenza del Kosovo. Il principale obiettivo del neogoverno era riuscire a riallacciare lo strappo con Belgrado dopo le misure restrittive e punitive (introduzione dei dazi dal 100% sulle merci serbe) dell’ex primo ministro Haradinaj.

Usa Vs UE

L’ingerenza americana nella figura di Richard Grenell, diplomatico nominato per favorire il dialogo tra Kosovo e Serbia, rappresenta un’ulteriore ingerenza rispetto al ruolo dell’Unione Europea che aveva la competenza esclusiva su tale rapporto sancito dagli accordi di Bruxelles.

Al di là della competizione geopolitica, la caduta del governo kosovaro in piena emergenza sanitaria è da “irresponsabili“. 

“Il Kosovo ha bisogno di stabilità, concentrando tutti gli sforzi sulla lotta al Coronavirus e alla difesa della salute dei cittadini. Tutti i leader politici, in una tale posizione devono dar prova di responsabilità, operando nell’interesse della popolazione”. 

(Dichiarazione di Ana Pisonero, portavoce della Commissione europea all’agenzia serba Tanjung)

di Sara Carullo

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