La Camera approva il Def, per soli tre voti

Economia & Finanza

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Pioggia di defezioni nella maggioranza. Il Ministro Gualtieri si è detto fiducioso sul dialogo con l’Unione europea

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 Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri

Dopo il Senato anche la Camera ha dato il disco verde alla Nota di aggiornamento al Def. Welfare, famiglia e investimenti. Sono i pilastri su cui poggia il provvedimento, insieme alla digitalizzazione e alla lotta all’evasione fiscale che, ha assicurato il viceministro all’Economia Laura Castelli, “sarà centrale” nell’azione del governo.

“Se le forze politiche si ascoltassero – ha aggiunto l’esponente del Movimento 5 stelle – capirebbero che hanno tutti parlato dell’urgenza di adottare politiche anticicliche, della necessità di un protagonismo italiano e della lungimiranza nella programmazione pluriennale, esprimendo posizioni anche molto comuni”. Il riferimento è agli scontri verbali che si sono registrati in Aula a Montecitorio durante la discussione generale. Dai banchi della Lega, in particolare, piu’ volte si è levato l’urlo ritmato di ‘elezioni, elezioni’. Il coro, e le relative polemiche in risposta, ha costretto il presidente di turno Ettore Rosato a sospendere la seduta per alcuni minuti.

 
 

Sono 14 i deputati del Movimento 5 stelle che non erano presenti durante le votazioni, 10 invece i pentastellati in missione. Dal Pd spiegano che i 5 assenti erano giustificati, mentre nel Movimento si sostiene che diverse assenze sono legate a motivi di salute. Un assente anche in Leu e in Italia Viva.

 

Soddisfatta per l’unità dimostrata dai partiti di centrodestra è la capogruppo di FI, Mariastella Gelmini. “Aver condiviso con Lega e Fratelli d’Italia la critica serrata ad una manovra economica che si preannuncia lacrime e sangue”, ha spiegato, “rappresenta un indicatore di ottima salute della coalizione”.

 

A Lussemburgo, dove ha partecipato all’Ecofin, il titolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri si è detto infine fiducioso nel dialogo con la Commissione europea: “Crediamo che la filosofia della manovra sia stata ben compresa. Ho incontrato Moscovici e Dombrovskis, i contatti sono positivi, la Commissione deve attendere di esaminare la manovra, conosce i numeri della Nota di aggiornamento al Def, abbiamo illustrato i contenuti e la logica che ci ha portato a individuare il 2,2% come punto di equilibrio per mantenere il debito in traiettoria discendente e di non fare una manovra restrittiva”. Per poi aggiungere: “Questo ci ha portato a individuare un punto di equilibrio di responsabile espansione che consente di usare una certa flessibilità. C’è ottimismo e proseguiremo nel nostro impegno”

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