La carica dei quarantenni azzurri

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Qualcuno li ha ribattezzati i ‘nuovi quarantenni azzurri’. Parliamo di un movimento, ancora a livello embrionale, pronto a partire dal territorio e formato per lo più da giovani parlamentari, amministratori locali, imprenditori e professionisti, stanchi dell’immobilismo in cui versa Forza Italia, che non ci stanno a ”farsi mangiare” dalla Lega salviniana e non si riconoscono affatto nel ”ribellismo grillino”.
Allo stato, non c’è ancora un nome, né un simbolo. L’idea è raccogliere chi ci sta attorno a un semplice hashtag. Perché ormai i social valgono più di una convention o una ospitata televisiva. Tra i promotori della nascente ‘cosa azzurra’ ci sarebbe Alessandro Cattaneo, ex sindaco di Pavia, poi animatore nel 2012, ai tempi del Pdl, del gruppo dei ‘formattatori’, oggi deputato forzista.

Cattaneo non parla. Ma sul suo profilo Instagram c’è qualche indizio del progetto politico che verrà: l’hashtag ‘Si riparte’. Chi ha avuto modo di sentirlo in queste ore assicura che non intende fare un altro partito, che resterà fedele a Berlusconi, e alle europee si impegnerà al massimo per aiutare Tajani a fare una grande campagna elettorale. Questo, però, avrebbe sottolineato Cattaneo, non significa che sin da adesso non si rimboccherà le mani per cambiare Forza Italia, perché ora serve uno slancio forte per uscire dall’immobilismo e essere pronti alle prossime sfide politiche. “Rimaniamo custodi dei valori di centrodestra, ma per essere credibili dobbiamo rinnovarci”, va ripetendo l’ex sindaco anche su Facebook e Twitter.

Cattaneo spera nella repentina caduta del governo Conte e pungola il Carroccio a rompere con i Cinque stelle (”L’allenza giallo-verde è un mostro” e la “Lega è in forte imbarazzo proprio perché ha lasciato ai 5stelle dei temi fondamentali, come le infrastrutture”, ha twittato di recente).
In campo ci sarebbero il deputato Giorgio Silli, imprenditore tessile (la famiglia è titolare dell’omonima tintoria industriale), già assessore all’immigrazione del Comune di Prato, considerato uno dei volti emergenti di Fi insieme al parlamentare-manager milanese Matteo Perego Di Cremnago, soprannominato il ‘cappellaio azzurro’, che nel 2015 ha rilanciato il cappellificio Cambiaghi, fondato dal trisavolo, per farne un brand di accessori di lusso.

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