La chat che prometteva vendetta per il delitto Cerciello

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All’interno delle conversazioni tra carabinieri alcune frasi choc come “fategli fare la fine di Cucchi” o “squagliateli nell’acido”.

© Francesco Fotia / AGF – Mario Cerciello Rega

AGI – “Fategli fare la fine di Cucchi” e ancora: “Squagliateli nell’acido”. Queste forse le più pesanti tra le frasi choc contenute in alcune chat intercorse, nel luglio del 2019, tra i carabinieri e depositate nel processo a carico di Fabio Manganaro, il militare dell’Arma finito a processo per la vicenda del bendaggio di Gabriel Natale Hjorth, accusato assieme a Finnegan Lee Elder dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega.

Nei confronti di Manganaro l’accusa è di misura di rigore non prevista dalla legge. I dialoghi sono stati riportati da Il Corriere della Sera. Ma sono tante le espressioni, oltre a quella che chiama in causa il geometra romano morto – secondo le accuse – in conseguenza di un pestaggio in caserma nel 2009, finite all’attenzione del giudice monocratico di Roma.

“Li abbiamo presi stiamo venendo al reparto”, scrive un militare nella chat e i colleghi commentano: “Ammazzateli di botte” oppure “speriamo che gli fanno fare la fine di Cucchi”.

“L’Arma dei Carabinieri ha testé appreso che, nell’ambito del processo a carico del maresciallo capo Fabio Manganaro, per la vicenda del bendaggio di Gabriele Natale Hjorth, sono stati depositati atti di un consulente esterno della procura relativi a contenuti di alcune chat intercorse tra militari dai toni offensivi ed esecrabili. Non appena gli atti con i nominativi dei militari coinvolti saranno resi disponibili, l’Arma avvierà con immediatezza i conseguenti procedimenti disciplinari per l’adozione di provvedimenti di assoluto rigore“. E’ quanto si legge in un comunicato del Comando generale dei Carabinieri.

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