La Cipolla Rossa di Acquaviva

Attualità & Cronaca

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Per raccontare un territorio bisogna conoscerlo, viverlo osservarlo da vicino.

Acquaviva il paese ricco di storia e di cultura è una cittadina a vocazione agricola.

Tanti erano i pozzi di acqua – viva che erano una manna dal cielo per i contadini che coltivavano la cipolla e il cece nero.

La cipolla rossa era nota anche alle case farmaceutiche francesi che  ne richiedevano i semi utilizzati  per produrre medicinali per i reni.

Oggi grazie ad alcuni progetti nei campi ci sono ragazzi provenienti dal Sud Africa che grazie all’accoglienza hanno imparato l’arte del saper coltivare la cipolla, questa è una realizzazione molto importante un ponte tra culture che porta ad un dialogo, porta ad uno scambio culturale tra nazioni, porta ad un successo e a una scoperta di varie culture, tradizioni, storie sapori antichi.

Il Gal identifica il territorio come un potenziale distretto rurale e, in base ad un piano strategico, avvia iniziative con l’obiettivo di concorrere a superare carenze e criticità che emergono dall’analisi socio-economica.

Tanti ricordi legati alla terra ai suoi prodotti, il paese dei tanti pozzi, Acquaviva delle Fonti una cittadina umile e laboriosa, il paese della Cipolla Rossa (presidio Slow Food) e del Cece Nero che oggi è una riscoperta per proteggere alcune culture quasi scomparse, perché si è dato spazio sempre più alle monoculture.

Ricordo prima degli anni ‘70 i campi di cipolla erano ancora arati con il cavallo, oggi per migliorare l’agricoltura si usa la tecnologia studiando il suolo e la salute della terra, la tecnologia per risparmiare l’acqua e contrastare il cambiamento.

Questo è un territorio che nasconde ricchezze naturalistiche e testimonianze storiche di antico valore.

Sin dalle prime ore dell’ alba passeggiando per le campagne di Acquaviva scorgi i colori, i profumi, i sapori che riesce ad abbracciare quel turismo sensoriale che esalta tutti e cinque i sensi, incontri Michele, Franco, Luigi, Peppino con la moglie, tutte persone che per passione e dedizione e sempre con rinnovato entusiasmo anche nei momenti di difficoltà, si dedicano a conservare migliorando quella tradizione tramandata da generazioni.

Il Profumo della cipolla misto ai colori che variano da stagione a stagione ti portano alla meditazione, ti portano a star bene, ti portano ad essere felice toccando con mano una realtà ancora incontaminata, ti portano ad amare la terra emozionandoti.

L’augurio è che il tutto possa andare avanti con l’entusiasmo e l’impegno anche dei tanti giovani agricoltori che sono il futuro e che con costruttiva collaborazione ci sia continuità per divulgare tradizioni agricole e enogastronomiche, difendendo la biodiversità combattendo l’agricoltura massiva, salvando e rilanciando la produzione di tanti altri ortaggi particolarmente adatti alla natura del terreno.

Occorre oggi più di ieri, riflettere su un’idea di futuro nel quale l’osmosi fra cultura, mondo produttivo e specificità del territorio possa generare un nuovo sviluppo attraverso nuove infrastrutture anche culturali, di accoglienza, turistiche, di ricerca.

Antonello Liuzzi

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