La Circonferenza di una Nuvola: il potere terapeutico dell’amicizia

Teocrazia e Cristianità oltre Tevere

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La “Circonferenza di una nuvola” è il romanzo d’esordio della book blogger, ideatrice del blog “L’ha scritto una femmina”, Carolina Capria edito da Harper Collins Italia. Nato dalla voglia di raccontare una storia di adolescenti, questo libro è in grado di far rivivere a tutti i lettori questa fase delicata della propria esistenza in cui si impara ad accettare il proprio aspetto fisico e fare ingresso nella vita dei grandi.

Protagoniste de “La Circonferenza di una nuvola” sono Lisa e le ragazze di Villa Erica, una struttura riabilitativa per adolescenti con disturbi alimentari. Liza e le altre, sono ragazze fragili, insicure, sensibili che lottano quotidianamente per mantenersi vive e imparare a godere del presente.

Carolina Capria affronta la tematica della “sorellanza”, in adolescenza e non solo, come fonte di vitalità per riemergere nei momenti più difficili della propria esistenza. Le protagoniste del suo libro sono la testimonianza di quanto il rapporto con l’altro, l’empatia, la condivisione di esperienze ed emozioni sia di vitale importanza per superare il proprio abisso interiore fatto di insicurezza e paura.

La Circonferenza di una nuvola si legge tutto d’un fiato. È una storia in cui il lettore è portato ad identificarsi con facilità perché parla di vita, di rinascita e “lotta coraggiosa” contro i fantasmi del passato che impediscono alla propria linfa vitale di emergere ed evolversi.

In questa intervista Carolina Capria ci parla del potere dell’amicizia e dell’importanza della scrittura e dei libri nel trovare le risposte ai propri interrogativi esistenziali.

Com’è nata l’idea di scrivere “La circonferenza di una nuvola” su una tematica molto dedicata come quella dei disturbi alimentari?

Il tutto è nato dalla voglia di scrivere una storia di adolescenti. Volevo raccontare la fase più delicata di questo periodo della vita di ognuno di noi in cui si cerca l’approvazione altrui e si impara fare i conti con il proprio aspetto fisico. Volevo appunto focalizzarmi il disagio che si prova nel tentativo di accettare il proprio corpo che cambia.

Molto apprezzato nel tuo libro è il messaggio che esprimi sull’amicizia. Per te cos’è l’amicizia?

Per me l’amicizia è importantissima. Le mie amiche sono delle colonne portanti nella mia esistenza. Mi hanno supportata molto dall’adolescenza fino ad oggi. In questo romanzo ho voluto appunto parlare della sorellanza che si instaura tra donne. La sorellanza si nutre di solidarietà e complicità. È importante essere dalla stessa parte rispettando le diversità. L’apertura nei confronti degli altri per me è essenziale per superare i periodi difficili della propria esistenza. Fa tanto riconoscersi negli altri e non rimanere da soli.

Lisa e le ragazze di Villa Erica aspirano ad essere persone normali. Per te che cos’è la normalità? Esiste davvero o è solo utopia?

Le persone normali non esistono. Le protagoniste de “La circonferenza di una nuvola” osservano e considerano normali in realtà non esistono. Ognuno di noi vive le proprie inquietudini e attraversa periodi di difficoltà. Per Lisa e le altre si vive la “normalità” quando non si vive con l’ossessione di perfezione del proprio corpo. Questo concetto è diverso per ognuno di noi. C’è sempre qualcosa da ammirare negli altri, vediamo negli altri ciò che cogliamo vedere. Si osserva o si spia l’altro credendo che stia meglio di noi ma nessuno vive una vita perfetta. Nell’era dei social questa percezione è ancora più amplificata.

Gli ospedali sono i luoghi in cui si aiutano le persone a non morire mentre Villa Erica mantiene vive le persone. Secondo te cosa aiuta a mantenere vive e le persone?

Il rapporto con gli altri. Non esistono purtroppo strutture come Villa Erica che promuovono attività che consentono le persone di innamorarsi della vita. E’ la condivisione, la socializzazione che anima le persone. La solitudine non porta a nulla. Bisogna far entrare gli altri nella propria vita.

Recuperare la “dimensione del qui e ora” consente a Lisa di riemergere. Per te cosa rappresenta il “qui” e “ora?

Le protagoniste del mio libro nonostante sono delle adolescenti sentono il peso delle loro esistenze a causa delle loro insicurezze e problematiche. Vivono con l’ansia di quello che sarà, di come il mondo le accoglierà dopo Villa Erica. Sentono il peso del loro passato. Tutti hanno bisogno di recuperare il valore del presente. Ognuna di loro recupera la gioia del presente che è importante per tutti per recuperare la gioia della vista di un tramonto. È un presente che non tornerà mai più e che va gustato a pieno.

Essendo un’appassionata di libri. Secondo lei quanto la lettura di un libro può aiutare nei momenti difficili?

Tantissimo. Io personalmente senza le mie storie e i miei libri non sarei niente. Mi hanno aiutato tanto nel mio percorso di crescita ed evoluzione. In diverse occasioni nei libri ho trovato le risposte ai mei dubbi. Riconoscersi nei libri è fondamentale. È come avere una famiglia in cui tornare.

C’è un personaggio in particolare a cui sei più affezionata e perché?

C’è una parte di me in tutti i personaggi del libro. Forse Mat. In lei mi identifico, mi rivedo. Mi piace il suo essere contorto. La sua capacità di risolvere pacificamente ed efficacemente le situazioni, la voglia di far apparire che tutto vada bene. Tenersi dentro il dolore e la voglia di aiutare l’altro.

Perché il lettore de IlCorriereNazionele.net dovrebbe leggere La circonferenza di una nuvola?

Domanda difficilissima! tutto sommato “La circonferenza di una nuvola” è un racconto che riguarda tutti perché parla dell’adolescenza, della fase delicata in cui si diventa adulti. Con questo libro si rivive quel periodo.

Mariangela Cutrone

 

 

 

 

 

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